AVVENIRE, SU VITALIZI COLPI DI CODA AUTOLESIONISTI

No a ‘colpi di coda autolesionisti’, dall’opinione pubblica giunge la ‘spinta imperiosa al superamento di un sempre piu’ intollerabile regime di ‘benefit’ a disposizione della classe politica’. Lo scrive Avvenire nella rubrica ‘Secondo noi’, a proposito del dibattito sui vitalizi dei deputati.
‘Massima comprensione umana per il disagio personale che puó aver spinto una pattuglia di deputati, in carica o ex, a tentare l’estrema resistenza contro la decisione di portare l’età minima dei vitalizi degli onorevoli da 50 a 60 anni. Ma qui forse, – scrive il giornale della Cei – dalle parti di Montecitorio, qualcuno non ha ancora capito qual è la vera posta in gioco, alla luce della spinta imperiosa che arriva dall’opinione pubblica, per il superamento di un sempre piú intollerabile regime di ‘benefit’ a disposizione della classe politica. ‘Eppure, quegli stessi onorevoli che hanno fatto ricorso contro la decisione unanime dei vertici della Camera, – rimarca Avvenire – hanno già avuto piú di un’occasione di ascoltare in aula interventi autorevoli, di questo e del precedente governo, che attestano la necessità di andare avanti ancora per un bel pezzo, tutti insieme, sulla strada dei sacrifici condivisi. Immaginare ancora la conservazione di aree di privilegio è francamente improponibile. Azzardare impossibili colpi di coda – è la conclusione – è autolesionismo puro, che rischia di azzerare la residua credibilità di un ceto bisognoso piuttosto di un rigoroso -anche se doloroso – processo di rigenerazione’.