Febbraio caldo, scioperi in programma per medici e farmacie

Dai medici ai farmacisti si preannuncia un febbraio caldo sul fronte di scioperi e serrate. Le farmacie hanno programmato la prima serrata per il primo febbraio, ma altre giornate sono da definirsi, ‘in assenza di esiti positivi del confronto’ con il governo. I medici di medicina generale del settore di assistenza primaria hanno indetto la chiusura di tutti gli studi il 9 e il 10 febbraio. Dalle 8 alle 20. I medici fanno comunque sapere che ‘garantiranno, quali prestazioni indispensabili, come previsto dal comma 3 dell’art. 31 Acn vigente: visite domiciliari urgenti, visite in assistenza programmata a pazienti terminali e prestazioni di assistenza domiciliare integrata (Adi)’.
E ancora: i medici di continuità assistenziale (guardia medica) si asterranno dal lavoro dalle 10 dell’11 febbraio alle 20 del 12. Saranno garantite le prestazioni indispensabili secondo quanto previsto dal comma 4 dell’art. 31 Acn vigente. Anche per i medici di emergenza sanitaria l’astensione dal lavoro sara’ dalle 8 dell’11 alle 20 del 12 febbraio. I medici dei servizi territoriali sciopereranno invece dalle 8 alle 20 del 9 e del 10 febbraio. I camici bianchi della Fimmg (Federazione medici di famiglia) protestano per ‘ottenere la modifica dell’art. 24, comma 24, della legge 22 dicembre 2011, n. 214 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equita’ e il consolidamento dei conti pubblici) in modo da consentire alle casse previdenziali private, in particolare all’Enpam, la possibilita’ di attingere, sia pure in maniera regolamentata e non strutturale, al Patrimonio accantonato dall’Ente senza alcun contributo dello Stato, e tempi adeguati per la formulazione di bilanci tecnici di durata superiore a 30 anni’. Le farmacie di Federfarma invece hanno proclamato lo stato di agitazione e la serrata ‘preso atto che le misure concernenti il servizio farmaceutico inserite nel provvedimento del Governo in materia di liberalizzazioni provocheranno il deterioramento della qualita’ del servizio offerto, fino al collasso del sistema’.