Filt Cgil Messina sui tagli collegamenti isole minori

 Il segretario generale della Filt Messina Pino Foti interviene a proposito dei tagli con le isole minori. “Bene ha fatto il Governo Regionale ad aderire alla richiesta di incontro che lo scorso 23 dicembre sindacati, sindaci e associazioni avanzammo contro i tagli ai servizi marittimi con le Isole Eolie che l’assessorato ai trasporti si appresterebbe a decidere in conseguenza della riduzione dei trasferimenti alle regioni contenute operate con le manovre economiche del precedente governo Berlusconi. Adesso si tratta però di fare fronte comune e, sulla base dei dati oggettivi che questa manovra comporterebbe e soprattutto della profonda crisi occupazionale ed economica che ha investito ormai da tempo le isole minori, difendere quello strumento fondamentale ed insostituibile per la sopravvivenza che sono appunto i collegamenti marittimi. Diamo atto al Governo Regionale che le responsabilità di questi tagli appartengono tutti e per intero al precedente esecutivo nazionale, contro cui una buona parte della classe politica messinese non ha mosso un dito, ma gli effetti di questa operazione che tende a ridurre di un quinto i finanziamenti dei contratti di servizio in essere ed in alcuni casi addirittura impedisce la copertura del capitolo di bilancio per le gare ancora da espletare, andranno però aldilà del semplice contenimento della spesa e, per l’effetto moltiplicatore che i trasporti marittimi hanno riguardo gli altri e limitati settori produttivi dell’isola, ciò si tradurrà, nell’immediato, anche in una pericolosa contrazione del lavoro, dei consumi, della produttività e quindi della crescita. Dai confronti con gli armatori è emerso che almeno un centinaio tra diretti ed indotto sono i posti di lavoro messi a rischio nella regione da questa manovra ed interessano perlopiù lavoratori marittimi isolani che finora stabilmente e stagionalmente trovavano occupazione e per i quali non è previsto nessun ammortizzatore sociale. L’incontro fissato a Palazzo D’Orleans alle ore 10,30 del 3 febbraio deve servire a definire quel tavolo permanente con tutti i soggetti per governare questa crisi e non far pagare un altro costo alle popolazioni isolane ed all’intera economia della Sicilia.