LAVORO: GALLI, SERVONO WORK TEST

‘Il vero problema sta nel costruire efficaci politiche attive del lavoro, e come far sì che l’erogazione dei benefici sia condizionata al cosiddetto work test, ovvero la verifica che da parte del lavoratore non sia stata rifiutata un’offerta di lavoro adeguata. In quel caso non si avrebbe più diritto al beneficio. Il controllo deve essere fatto sia per la cassa integrazione sia per la mobilità. Allo stesso tempo si dovrebbe verificare che chi è in cig non faccia un lavoro in nero. Ma per raggiungere questo obiettivo bisogna far funzionare la struttura dei controlli’. A dirlo, in un’intervista all’Unità, il direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli, secondo cui in Italia il sistema di ammortizzatori, che sono tra i meno costosi d’Europa, finora ha funzionato abbastanza bene. Siamo in contatto continuo con le organizzazioni sindacali, e su alcuni punti registriamo una sostanziale convergenza, afferma Galli. ‘Vorrei evitare tuttavia di contrapporre un documento delle parti sociali a quello del governo. Certo – aggiunge – condividiamo molti punti sugli ammortizzatori, così come concordiamo che un contratto unico non e’ una buona idea’. Per l’esponente di Confindustria ‘non e’ una buona cosa’ nemmeno l’abolizione della cassa integrazione straordinaria, ‘specie in un momento di recessione come questo, in cui dovremo affrontare dolorose ristrutturazioni e crisi aziendali’. Galli si dice contrario anche al reddito minimo garantito. ‘Non ci sono soldi. E credo che sia ancora piu’ difficile da controllare, perchè riguarderebbe anche chi cerca lavoro per la prima volta e chi lo ha perso da molto tempo’. In merito all’articolo 18, ‘dobbiamo trovare una soluzione che tenga conto di quello che ci chiede l’Europa’, rileva. Noi non ne facciamo un totem, non vogliamo fare una battaglia ideologica, vogliamo trovare soluzioni utili e quanto piu’ condivise.