Dl Milleproroghe, deroghe ai lavoratori a rischio pensione

"Montecitorio mette le mani nel decreto milleproroghe, introducendo diverse novità – scrive Roberto Giovannini su La Stampa – : alcune molto attese, sulle pensioni, mentre ha sollevato molte proteste il nuovo (l’ennesimo) condono per i manifesti politici affissi abusivamente, che farà risparmiare molti soldi ai partiti passando un colpo di spugna sulle multe. Intanto, il governo ha convocato per lunedì prossimo i sindacati a Palazzo Chigi per discutere di crescita e di mercato del lavoro: una scelta accolta con favore da Cgil-Cisl-Uil, che apprezzano anche la scomparsa della modifica all’articolo 18 dalle bozze sulle liberalizzazioni. Le novità sono state presentate ieri dai relatori al provvedimento, Gianclaudio Bressa (Pd) e Gioacchino Alfano (Pdl), che hanno messo a punto un pacchetto di dodici emendamenti. In precedenza i due deputati avevano brevemente incontrato i sottosegretari Gianfranco Polillo e Giampaolo D’Andrea, che hanno dato un sostanziale via libera agli emendamenti. Vero è che finora però il governo non ha ancora sciolto le riserve sulle coperture finanziarie, 100 milioni ancora ‘ballerini’. In ogni caso oggi le Commissioni voteranno il testo, che approderà in aula lunedì prossimo. Le modifiche in tema di previdenza erano state richieste a gran voce dai sindacati e dal Pd, e già a suo tempo di fatto accolte dall’Esecutivo. La prima – bisogna dirlo – pare di assoluto buon senso, e riguarda circa 10.000 lavoratori (per la meta’ di Poste Italiane) per i quali aziende e sindacati avevano stipulato degli accordi sindacali che prevedevano per chi ne avesse i requisiti la possibilità di transitare dal lavoro (o dalla cassa integrazione) alla pensione. Naturalmente, questi accordi si basavano sulle vecchie normative previdenziali, modificate dalla riforma Fornero. Risultato, queste persone si ritrovavano senza più posto di lavoro, e invece di andare in pensione nel 2012 o nel 2013 come previsto sarebbero rimaste disoccupate e senza nè reddito nè pensione per altri cinque o sei anni. L’emendamento – una volta approvato ripristinerà eccezionalmente le condizioni piu’ favorevoli. La seconda avvantaggia il personale della scuola: si potra’ andare in pensione se si raggiungono i <<vecchi>> requisiti entro agosto 2012. La terza novita’ invece riguarda i lavoratori <<precoci>>, che hanno iniziato a lavorare prima di avere vent’anni: potranno andare in pensione senza riduzioni dell’assegno dopo 42 anni e un mese di lavoro (un anno in meno per le donne) anche senza avere compiuto i 62 anni di età. Altre proposte dei relatori riguardano le Regioni: quelle non sottoposte ai piani di rientro, potranno vendere i beni immobili per coprire il buco nella sanita’. Inoltre gli Enti locali (soprattutto i Comuni) potranno assumere personale nelle loro scuole con contratti a tempo determinato fino al 2013. E altre modifiche riguardano le concessioni autostradali (per poter svolgere il bando di gara per il raddoppio del Brennero). Non poteva mancare nel Milleproroghe un condono. In questo caso si tratta di una sanatoria per le affissioni abusive da parte dei partiti, che se la caveranno con una multa di 1.000 euro all’anno per ciascuna provincia interessata. Condono che ha fatto infuriare Radicali Italiani e Idv. Forti proteste, infine, per la mancata proroga del sostegno economico all’editoria: sono a rischio molte testate storiche, dall’Unità, al Manifesto a Liberazione".