Fisco, nuova delega forse entro l’estate

"Una nuova delega fiscale forse da presentare entro l’estate. Perequazione, crescita e certezza del diritto potrebbero essere i nuovi principi ispiratori della riforma fiscale. A Vieri Ceriani, ex responsabile fiscale di Bankitalia, chiamato a via XX Settembre come sottosegretario dallo stesso premier, Mario Monti ha affidato subito le chiavi della manovra fiscale di Natale, così come quelle per rivedere le regole del fisco, scrive Marco Mobili nell’intervista pubblicata dal Sole 24 Ore a pagina 15. Dall’attuale delega all’esame della Camera, sottolinea Ceriani, ‘ci sarebbero delle cose da togliere come l’Ace o il ricorso all’Iva già utilizzata nella manovra di agosto. Ma attenzione, l’eventuale delega non potrebbe essere la palingenesi del fisco, ma contenere interventi mirati’.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Ci sono delle sollecitazioni a intervenire giunte dal mondo delle associazioni, da quello delle autonomie o dai sindacati. Ma la delega cosi’ com’e’ e’ superata. Il governo, poi, ha gia’ annunciato che intende proporre una delega per la riforma del catasto. Uno strumento fondamentale di perequazione e non per creare gettito aggiuntivo.

Il passaggio dal vano al metro quadro spaventa i proprietari.

Dalla riforma del catasto non arrivera’ nessuna stangata ma questa consentira’ di perequare il gettito vigente sulla base di rendite che sono distanti dal valore di mercato. Si potra’ arrivare ad aggiornamenti automatici delle rendite e questo soprattutto ricorrendo all’informatica. Si potra’ operare prendendo in considerazione piu’ aspetti contemporaneamente. Cosi’ come dovranno essere pesati anche i costi di gestione e quelli di manutenzione dell’immobile. Dall’attuale Ddl si potranno prendere alcuni aspetti ma decidera’ il governo nelle prossime settimane. Ora dovra’ essere impostata e a raccogliere i frutti del nuovo catasto in termini di perequazione del carico fiscale sugli immobili sara’ il governo che verra’.

Altri principi ispiratori della nuova delega potrebbero essere certezza del diritto e crescita?

La delega fiscale potrebbe essere positiva anche sotto questi profili. Potrebbe garantire elementi di stabilita’ del sistema. L’Ace appena introdotto ne e’ un esempio. E’ un elemento strutturale del sistema tributario italiano e su cui ora gli investitori italiani e stranieri possono contare.

Piu’ stabilita’ delle regole piu’ crescita.

La stabilita’ dell’ordinamento fiscale e la certezza del diritto, cosi’ come la rapidita’ nella risoluzione di possibili contenziosi sono elementi della competitivita’ fiscale. Quest’ultima non passa solo attraverso la riduzione dell’aliquota legale, vedi quella dell’Ires. Occorre ricordare che l’imprenditore per sua natura il rischio d’impresa lo gestisce, mentre l’incertezza non la puo’ affrontare. Davanti a questa aspetta e cosi’ rinvia gli investimenti, in alternativa li va a fare da un’altra parte.

L’abuso del diritto ne e’ un esempio? La codificazione del concetto di abuso del diritto potra’ aiutare a migliorare la trasparenza fiscale. Negli ultimi 10 anni c’e’ stata una maggiore attenzione all’elusione fiscale e al tax planning. Il confine si e’ spostato sempre piu’ in avanti: operazioni che fino a qualche anno fa non erano elusive ora lo sono. Per questo occorre arrivare a una maggiore certezza e correttezza fiscale valorizzando scelte aziendali economiche e strategiche e non quelle dettate da scelte fiscali di tipo aggressivo. Rispetto ad altri Paesi abbiamo un concetto di abuso del diritto non ben delineato ne’ nelle tipologie, ne’ nel meccanismo di gestione degli accertamenti.

Alla base della riforma allo studio ci sara’ comunque la codificazione delle agevolazioni fiscali?

E’ un lavoro importante frutto di un processo condiviso dai partecipanti (non e’ una relazione del coordinatore) di cui sara’ necessario tenerne memoria costante. E in questo senso si e’ creato un gruppo di lavoro, fatto dai rappresentanti di 32 associazioni di categoria, disposto a proseguire nel monitoraggio dell’analisi fatta e che ritiene essere un lavoro socialmente utile. Il valore aggiunto e’ dato dalla conoscenza reciproca che prima non esisteva. Avete scongiurato il taglio lineare di settembre. La clausola di salvaguardia e’ stata riscritta. Il pareggio di bilancio non e’ piu’ assicurato dai tagli orizzontali di queste 720 misure. Il che consente di affrontare il problema con una maggiore severita’ da un lato e una maggiore assunzione di responsabilita’ dall’altra.

Si potra’ ridurre l’ipotizzato aumento dell’Iva di ottobre? Oggi e’ prematuro. Certo se si dovessero ottenere successi sulla spending review, sul contenimento della spesa o sulla lotta all’evasione, certamente qualche cosa si potrebbe prevedere. Ma e’ ancora futuribile.

Sulle agevolazioni l’obiettivo del governo e’ quello di tagliare o riordinare per ridurre la spesa?

Nell’intervista rilasciata a questo giornale dal presidente, Monti ha utilizzato il termine riordino. Il che significa che alcune cose potranno essere soppresse, ridotte e altre accorpate. Ricordo che nel disegno originario di questi gruppi di lavoro il ministro Tremonti intendeva procedere con interventi anche su alcune voci di spesa. Come ad esempio sulle sovrapposizioni tra Welfare e Fisco

Ci sono settori dove sono presenti agevolazioni piu’ anacronistiche e altre meno orientate alla crescita?

Dal rapporto emerge che ci sono misure piu’ obsolete. Ci saranno comunque delle scelte politiche da fare sulla base di determinati criteri come la tutela della famiglia, del lavoro e quello della crescita.

Ma allora c’è un tesoretto aggredibile senza arrivare a una macelleria sociale o alla fine ci sarà poco da scremare?

Questo tipo di analisi noi l’abbiamo impostata sulla base di criteri molto ampi, elencando misure che in altri Paesi non prendono in considerazione. Abbiamo seguito piu’ che altro un criterio che va oltre il concetto di agevolazione. Un conto e’ parlare di spese fiscali che hanno un riferimento specifico nei lavori Ocse e che fanno riferimento ai modelli di tax design o di tipo economico.
Altra cosa sono le deroghe alla regola, piu’ strettamente legate al diritto tributario al cui interno definisco la regola da cui poi mi allontano prevedendo l’agevolazione.
Inoltre questo lavoro e’ partito come lavoro preparatorio a una riforma fiscale, ipotizzando di lasciare qualche cosa di utile al futuro riformatore fiscale e ipotizzando che questo fosse politico e non tecnico.

Ora non e’ piu’ cosi’?

La battuta e’ fin troppo facile, alla fine il cerino e’ rimasto in mano al tecnico. Ma e’ stato un caso. Il lavoro e’ partito sulla base di una norma di contabilita’ pubblica piu’ vaga e diversa dal mandato dato al gruppo. Con qualche rischio di troppo. Da un elenco ampio emergono cifre elevatissime che possono essere fuorvianti.

Sulla lotta all’evasione sta cambiando qualche cosa anche in Italia?

Penso che il vento stia cambiando. Un dato costante che si puo’ registrare e’ che per gli italiani l’evasione e’ un problema serio e da contrastare. E’ vero anche che nei momenti di difficolta’ e di crisi in cui si chiedono sacrifici a tutti la lotta all’evasione diventa una questione di equita’ e si finisce tutti per chiederla con piu’ forza. Ma e’ anche vero che si inasprisce la concorrenza tra le imprese e l’esigenza di evitare le distorsioni provocate dalla stessa evasione che viene sempre piu’ vista non solo come fenomeno di macelleria sociale ma anche in termini di macelleria economica.

Sui blitz modello Cortina?

Attenzione la lotta all’evasione va vista sempre nel suo insieme e spazia su piu’ fronti. La lotta all’evasione e’ migliorare la spesa pubblica e combattere gli sprechi, e’ ridurre e migliorare il contenzioso cosi’ come i tempi di pagamento dei fornitori della pubblica amministrazione. Sul fronte fiscale, comunque sia, occorre operare sulla compliance spontanea e in questo senso per sollecitate il contribuente c’e’ bisogno della repressione. Cosi’ come di semplificazioni degli adempimenti.
Il regime di trasparenza introdotto dalla manovra salva-Italia e’ il tentativo di dire al contribuente di emergere in cambio di semplificazione degli obblighi fiscali e di una serie di corsie preferenziali, come quelle sui rimborsi fiscali. Va combattuta la non compliance con ogni mezzo possibile ma sempre nel rispetto dei diritti del contribuente".