Il Pdl lancia la “fase due” e incalza Monti

Scrive Il Giornale: "Le ferie natalizie sono ormai agli sgoccioli. E lo stato maggiore del Pdl si pre­pa­ra a riallacciare i fili della politica per de­finire la strategia in vista della Fase Due del governo Monti attraverso una serie di riunioni già convocate per la giornata di domani. La parola d’ordine, ripetuta in ogni occasione utile da Angelino Alfano per uscire dall’inverno della politica,e’ il ri­lancio della militanza e del rapporto con il territorio. Come dire: datevi da fare e, in vi­sta dei congressi, fate sentire alla nostra gente che siamo in campo e non ci limitia­mo a subire scelte altrui. Il corpo del partito, però, invoca scelte chiare. Per questo in vista dell’incontro che Mario Monti avrà con i segretari delle principali formazioni politiche, a Via del­l’Umiltà è già fissata la riunione del tavolo sulle liberalizzazioni – a cui parteciperan­no tra gli altri Paolo Romani, Raffaele Fit­to, Alberto Giorgetti, Stefano Saglia – che dovrà definire la posizione ufficiale del Pdl. La linea è quella di spingere il gover­no a us­cire dalla ridotta dell’attacco a tassi­sti e farmacisti agendo piuttosto a 360 gra­di. Per questo nel documento del Pdl si af­fermerà che non si possono concedere sconti ai potentati dei servizi pubblici loca­li o­tollerare ancora i privilegi delle coope­rative.

Non è un caso che nello stesso gior­no­ dell’intervista delle promesse di Corra­do Passera, sia uscito allo scoperto Andrea Ronchi, il padre del decreto Ronchi-Fitto, riforma vera e arrivata all’approva­zione finale, che aveva tentato di scardina­re la grande casta dei servizi pubblici loca­li, per poi finire affossata sotto i colpi della demagogia referendaria. ‘Non sono certo le liberalizzazioni di taxi, farmaci e orari degli esercizi commerciali – attacca l’ex ministro delle Politiche Europee- che pos­sono dare un contributo decisivo allo svi­luppo della nostra economia. Sfido il go­verno a intervenire sul settore dei servizi pubblici locali, che, qualora debitamente liberato dalla cappa della casta politica lo­cale, potrebbe rappresentare un volano per l’economia nazionale’. Una linea ri­lanciata da Maurizio Gasparri. ‘Bisogna mettere in discussione i potentati dei ser­vizi pubblici locali. Sosterremo le misure che coincidono con i programmi del Pdl senza sconti e pregiudiziali’. Naturalmente non ci sono solo le libera­­lizzazioni tra le priorita’ del Pdl. Alfano do­vrà fare scelte importanti sul fronte orga­nizzativo con la definizione del nuovo or­ganigramma, senza contare la legge elet­torale, il puzzle delle candidature e la que­stione delle alleanze. L’ex Guardasigilli ha investito molto sui congressi (che sono iniziati prima di Natale con il debutto a Lo­di e Reggio Emilia il 18 dicembre) e vuole che l’opera sia completata entro febbraio. Per questo la commissione di garanzia si prepara a una accelerazione per vagliare l’ammissibilita’ delle candidature e con­trollare le eventuali anomalie nelle liste degli iscritti.

Alfano punta anche sulle pri­marie per rilanciare il movimento. Su que­sto fronte c’è un primo appuntamento gia’ fissato.
Frosinone, infatti, sarà il primo co­mune che scegliera’ il suo candidato sinda­co attraverso la consultazione diretta dei militanti. Un ruolo da apripista per la pic­cola citta’ laziale (48 mila abitanti) che do­vrà anche testare il nuovo regolamento sulle primarie a cui sta lavorando Mario Valducci. Sullo sfondo, dopo alcuni gior­ni di silenzio, Berlusconi si prepara a tor­nare sulla scena romana. Le sue direttive si attestano sulla linea della responsabili­tà. ‘L’interesse del Paese prima di tutto. L’emergenza non è finita. Dobbiamo col­­laborare lealmente con Monti ma nessu­no pensi di poter fare a meno del Pdl. Sia­mo e restiamo determinanti’ il messaggio che trasmette ai suoi dirigenti, molti dei quali non hanno gradito le frasi del pre­mier sull’esigenza di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. ‘Sosteniamo l’esecutivo ma incalziamolo con nostre proposte, a cominciare dalle liberalizza­zioni e dalla riforma del mercato del lavoro’. Un’indicazione che, fin dalla riunio­ne di domani, lo stato maggiore di Via del­l’Umiltà cercherà di tradurre in realtà".