Avvenire: vietare pubblicità per gioco d’azzardo come per tabacco

Perchè non viene estesa ‘ai giochi d’azzardo (poker tv, scommesse online…) la proibizione della pubblicità che vige per il tabacco?’. Se lo chiede Avvenire, il quotidiano della Cei, in un editoriale firmato dall’economista Luigino Bruni. Il calcioscommesse, il business delle slot machine, certa speculazione finanziaria, oroscopi e maghi, i giochi d’azzardo online e i gratta-e-vinci sono fenomeni ‘solo apparentemente distanti’ che hanno in comune il rischio di indurre ‘dipendenza’.
Anzi, secondo Avvenire, ‘gli effetti di queste nuove dipendenze sono oggi forse piu’ gravi’.
Ma per arginare questo fenomeno il giornale dei vescovi chiede anche di pensare ‘a forme di ‘obiezione di coscienza’ da parte di quei campioni che potrebbero rifiutarsi di fare da testimonial in tali pubblicità?’. Infine, ‘gruppi di cittadini’ potrebbero ‘premiare con un marchio di qualita’ etica quei locali e bar che rinunciano a sicure entrate eliminando le slot machine, un marchio che poi potrebbe attrarre verso quegli stessi locali più consumatori civilmente responsabili’. Per Avvenire, ‘la sfida è grande. L’Occidente ha iniziato la sua straordinaria storia quando ha affermato che la ‘virtù batte la fortuna’, che la vita buona (l’eudaimonia) non dipende dal fato, ma dalle nostre scelte improntate alla virtù, che sono la sola vera risposta di fronte alla incertezza della vita. L’invasione della cultura della fortuna dice allora, e con grande forza, la profonda crisi della cultura occidentale, e un forte ritorno di irrazionalità e di fede nel ‘fato’. Le pubbliche virtù, ieri come oggi, nascono solo dalle virtù private, ancor più nei tempi di crisi’.