POLEMICHE SMODATE NON AIUTANO INTERESSE DELL’ITALIA

"Ci sono in politica, come su certe pagine di giornale, personaggi che non intendono rinunciare a quelle polemiche smodate e scriteriate che rappresentano, purtroppo, uno dei lasciti peggiori della stagione del ‘bipolarismo furioso’. Credo che costoro sbaglino due volte, perchè giocano d’azzardo contro l’interesse dell’Italia e degli italiani e perchè restano prigionieri di uno schema che ha sancito l’insufficienza della politica attuale sia nell’accreditare se stessa presso i cittadini sia nel perseguire il bene comune". E’ quanto scrive il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio nella rubrica delle risposte ai lettori.

Tarquinio risponde a una lettrice che plaude al discorso di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ma si interroga sul lascito di "messaggi amorali e antieducativi" provenienti dal mondo politico nell’ultimo periodo, e in particolare al fatto che "ultimamente un membro del parlamento si sia permesso di rivolgere a Napolitano "epiteti che in qualsiasi paese civile avrebbero provocato scandalo e conseguenze legali". "I nostri giovani – scrive – non devono pensare che tutto sia lecito, che si possa insultare il presidente della Repubblica, si possano fare gestacci e usare un linguaggio scurrile", con riferimenti che sembrano quindi essere rivolti agli attacchi della Lega.

Su questo il direttore di Avvenire prosegue, definendo questi atteggiamenti "un arrogante disastro" "sia sul piano propagandistico sia su quello della (buona) sostanza dell’azione necessaria in un tempo che richiederebbe saggezza, responsabilita’ e uno sguardo limpido sul futuro da garantire ai nostri figli. Se ne sono resi conto l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i leader delle grandi forze politiche – aggiunge – che hanno consentito la nascita del governo Monti e aperto una stagione di transizione che meriterebbe di essere vissuta con spirito costruttivo e riformatore nelle molte questioni sociali e istituzionali che possono essere affrontate e risolte solo secondo inclusive e coinvolgenti logiche bipartisan".