FESTE AUSTERE, ITALIANI FORMICHE TAGLIANO SPESE

Gli italiani guardano con grande apprensione all’anno appena arrivato. Ma a far paura non è la profezia Maya che dà la fine del mondo per il 21-12-2012, bensì le pessime previsioni economiche che annunciano l’Italia in recessione per almeno altri due trimestri. Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg quasi un italiano su due (48%) ritiene che la situazione economica del Belpaese sia pessima e il 36% si aspetta un ulteriore peggioramento delle condizioni della propria famiglia. Il risultato è che quasi tutti (l’83%, cioè più di 8 italiani su 10) hanno deciso di tagliare le spese, imponendosi rigorosi risparmi. Una decisione inevitabile visto che solo il 62% degli italiani riesce ad arrivare a fine mese facendo fronte alle spese utilizzando solo lo stipendio mentre il restante 38% deve intaccare i risparmi o indebitarsi. Un italiano su 4 (il 28%) poi ammette di non riuscire ad arrivare alla quarta settimana e il 10% non arriva alla terza. Se l’Italia non è ancora tecnicamente in recessione, gli italiani lo sono già da un po’, anche psicologicamente. La prova sono i consumi per le feste di Natale e Capodanno. Le stime dei commercianti di dicembre erano gia’ listate a lutto e adesso tutto prosegue come da mesto programma. Abbigliamento e calzature ‘stanno soffrendo piu’ di altri settori – afferma Antonello Oliva, responsabile dell’ufficio economico di Confesercenti – e l’anticipo dei saldi al 5 gennaio non ha giovato’. Male anche la ristorazione e gli alimentari. Secondo un primo monitoraggio di Confcommercio per il pranzo natalizio al ristorante si è registrato un calo della clientela italiana e straniera del 5%. Mentre nei negozi alimentari tradizionali i consumi sono in calo rispetto a quelli dell’anno precedente, con un -5% per i generi alimentari e un -10% per le confezioni natalizie. Queste feste così sottotono rispecchiano la sfiducia degli Italiani verso il futuro: il 47% – sempre secondo il sondaggio Swg-Confesercenti – non crede in un cambio di marcia per l’anno appena cominciato, sia in positivo sia in negativo, mentre coloro che si dichiarano fiduciosi in un futuro miglioramento sono solo il 17% (in calo rispetto al 24% dell’anno precedente). In un contesto simile a tenere le posizioni sono il settore hi-tech, ma solo grazie ai regali per bambini e ragazzi, niente crisi per playstation e Xbox. Secondo un primo monitoraggio di Confcommercio sulle spese natalizie, i mercati all’aperto e i mercatini delle feste hanno registrato per i beni alimentari un timido segnale di crescita rispetto allo scorso anno (+2%). E sempre a Natale i libri hanno dimostrato di essere ancora un regalo utile e a buon prezzo.