1.786 le donne che hanno trovato ospitalità in casa rifugio nel corso del 2017

L’Istat ha svolto per la prima volta l’indagine sui servizi offerti dalle case rifugio alle donne vittime di violenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità (Dpo) presso la Presidenza del Consiglio, le regioni e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr – Irrps). L’indagine è stata effettuata nei mesi di novembre 2018 – marzo 2019 e sono state contattate 232 case rifugio che rispondono ai requisiti dell’Intesa del 2014. Tra queste, 211 sono quelle che hanno completato il questionario e delle quali si rilasciano i primi dati.

 

Sono 1.786 le donne che hanno trovato ospitalità in casa rifugio nel corso del 2017, l’86,7% delle donne ospitate proviene dalla regione dove è situata la casa rifugio. Per oltre un terzo (34,0%) delle donne i servizi sociali territoriali costituiscono il canale di segnalazione verso la casa rifugio, il 24,2% accede attraverso i centri antiviolenza.

Tra i servizi offerti ve ne sono alcuni che vengono erogati prevalentemente in forma diretta dalle case rifugio, oltre alla protezione ed ospitalità in urgenza: servizi educativi e di sostegno scolastico ai minori, orientamento all’autonomia abitativa e sostegno alla genitorialità. Altri servizi vengono invece erogati in collaborazione con i centri antiviolenza e con altri servizi del territorio.

Il lavoro delle case rifugio si basa, principalmente, sull’apporto di personale retribuito (65% del totale del personale). Le figure professionali maggiormente presenti, oltre alle coordinatrici/responsabili e al personale amministrativo, sono le operatrici di accoglienza, le educatrici e le psicologhe.