
Le sottoscritte Associazioni comunicano l’astensione, secondo le modalità e nei limiti previsti dal rispettivo codice di autoregolamentazione, dalle udienze civili e penali e dalle altre attività di istituto per le date in oggetto.
L’astensione è determinata dalla pervicace irremovibilità del Governo, che continua a portare avanti il proprio programma di smantellamento della magistratura onoraria, disconoscendone il ruolo di indispensabile supporto alla magistratura di ruolo, nell’ottica di un ripristino della funzione giudiziaria effettivo, e non solo declamato.
Rimane inspiegato come il previsto ridimensionamento quantitativo dell’apporto fornito alla magistratura onoraria possa conciliarsi con il ripristino di legalità nel Paese, se è bastato un modesto numero di giornate di astensione dalle funzioni giudiziarie, in occasione dei precedenti scioperi della categoria, a mettere in ginocchio i tribunali ordinari italiani.
La cieca caparbietà con cui questo Governo ha sposato un modello di magistratura onoraria part-time, respingendo al mittente ogni tentativo di trasformare il “caporalato di Stato” in un rapporto disciplinato secondo regole coerenti col diritto costituzionale e sovranazionale, impone una netta e rinnovata presa di posizione della categoria, anche a tutela e supporto di quei colleghi che, per svolgere le funzioni giurisdizionali, hanno messo a rischio la salute, la famiglia, hanno rinunciato ad altre prospettive di lavoro.
E tutto ciò per essere ripagati con una umiliante riforma che piega una professionalità acquisita di decenni a ruolo ancillare, che imbriglia l’utilizzo a svariati irrazionali vincoli sino al punto di rendere la magistratura onoraria sostanzialmente inutile, e la giustizia “morta”, morta per il magistrato onorario, morta per il cittadino.
Le scelte scellerate si pagano, perché il cittadino riscontrerà presto che con questa riforma la risposta della giustizia sarà ancora più incerta, lontana nel tempo, ed ingiusta, come ingiusto è anche il trattamento riservato dalla stessa amministrazione della giustizia ai colleghi afflitti da malattie contratte in occasione dell’esercizio delle funzioni, a cui lo Stato non ha inteso riconoscere alcun risarcimento, sul presupposto, ormai un pretesto, della natura onoraria delle funzioni.
Si conferma dunque, che in Italia l’aggettivo “onorario”, SOLO quando riferito ai magistrati onorari, è sinonimo di “schiavo”, truffato dal governo che, nonostante le rassicurazioni, gli imporrà a breve di fronteggiare una drastica riduzione dei compensi, a parità o addirittura aggravio di mole di lavoro, ad una età anagrafica che non consentirà di rinvenire altre attività di sostentamento e senza aver usufruito di quelle tutele basilari che dagli anni 70 ogni categoria considera scontate, scontate per tutti, tranne la magistratura onoraria: l’unica categoria il cui futuro è stato deciso UNILATERALMENTE da un governo cieco alla dialettica, e che, lungi dall’aver accolto le istanze delle associazioni di categoria, dal lontano I dicembre 2015 ha “snobbato” ogni richiesta di tavolo tecnico, lasciando spazio, evidentemente, ad altre fonti di ispirazione, con buona pace della democrazia e del dialogo con le parti sociali!
Ricorrono quindi all’unico strumento di protesta legittimo nella loro disponibilità, l’astensione dalle udienze, nell’auspicio che il segnale di responsabilità che con tale iniziativa lanciano, non lasci inerti le istituzioni politiche ancora per poco in carica e la magistratura di ruolo, invero responsabile di avere plaudito, con i propri organi associativi, a questa riforma di facciata, che propaganda come efficientistica una svolta invero reazionaria e iniqua.
Per questi motivi le scriventi associazioni chiedono che le istituzioni adeguino la riforma ai principi UE garantendo la permanenza nelle funzioni con retribuzione adeguata tale da garantire rispetto della dignità delle funzioni esercitate, il trattamento previdenziale corrispondente, e l’adeguamento alle raccomandazioni n. 9/3672/8 a firma dei Deputati Tartaglione, Giuseppe Guerini e Greco e n. 9/3672/17 a firma dei deputati Molteni, Guidesi e Invernizzi approvata nella seduta 615 di giovedì 28 aprile 2016, con cui il medesimo sottosegretario MIGLIORE espresse parere favorevole a nome del governo,
Ciò premesso, le scriventi
proclamano
l’astensione dei giudici onorari di tribunale e dei vice procuratori onorari in servizio nella Repubblica dalle udienze civili e penali e dalle altre attività d’istituto dal 29 gennaio al 2 febbraio 2018, ai sensi del rispettivo codice di autoregolamentazione.
Per delega dei Presidenti delle Associazioni in intestazione
Il Presidente FEDERMOT
Raimondo Orrù