
di Roberto Gugliotta
Loro sempre più su e noi sempre più giù. Pensavo che il doversi mettere a lavoro per riparare i danni politici causati dal Sistema Crocetta portasse la politica a lasciar da parte le beghe per il cosiddetto “bene dei cittadini”. Invece mi sbagliavo. Dal 6 novembre un clima molto caldo ha caratterizzato la fase di ripartenza della macchina amministrativa siciliana. Peggio. La nostra classe dirigente ha rivelato un aspetto che pensavo fosse stato, in qualche modo eliminato dagli scandali scoperti: l’arroganza delle forme, fino al ridicolo delle sostanze. Sull’arroganza delle forme, molto è stato detto e scritto in queste settimane da autorevoli opinionisti, e qui non c’é nulla da aggiungere. Sulla sostanza che ha sfiorato in diverse occasioni il ridicolo per la totale irrilevanza politico-sociale di alcune prese di posizione di alcuni deputati e non vale la pena di riflettere. E non mi riferisco solo alla telenovela Cateno De Luca che ha occupato le cronache o l’elezione del giovane Luigi Genovese, figlio dell’onorevole Francantonio, divenuto guest star in molte trasmissioni televisive nazionali. Una famiglia come la sua non resta a galla – nonostante navighi in acque agitate – soltanto per fortuna. La gestione dei traghetti sarà servita pure a qualcosa, no? Battute a parte, al di là se i Genovese vi sono simpatici o no, dovete ammettere che dietro la vittoria di Luigi c’è molto di più della cattiveria che ho notato in alcuni commenti. Lo sport mi ha insegnato che se una “squadra – famiglia” resta tonica, viva, muscolare, ha il tempo e il modo di sopportare tutto. Non entro poi sul terreno alquanto "sconnesso e spinoso" delle realtà socio-economiche- politiche che ruotano attorno a certe polemiche, ma la gente – così facendo – coglie l’equazione IMPRESENTABILI=ANARCHIA. Un’ambiguità deleteria…che tanti danni ha causato nella nostra terra. Non è un caso i servizi ridotti all’osso: dalla sanità ai trasporti. Dai servizi sociali alla cultura. E se capita un piccolo imprevisto, siamo i primi a farne le spese. Ecco perché bisogna far ripartire la macchina amministrativa. La politica potrà vantare un briciolo di credibilità quando darà davvero il “buon esempio”, tirando anch’essa la cinghia. Come tutti. Nel caso di chi amministra la “cosa pubblica”, vuol dire rinunciare a privilegi e ridurre sprechi.