
La Guardia di Finanza di Siena ha concluso le indagini su Massimo Lucchesini, agenteproduttore di noto gruppo assicurativo, autore di svariate decine di truffe a danno di propri clienti, denunciato alla Procura della Repubblica di Siena nell’autunno scorso. Il procedimento, scaturito e sviluppato dopo una serie di denunce raccolte dai finanzieri della Sezione Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica nel mese di Giugno dello scorso anno, è stato fin da subito oggetto di approfondite indagini da parte del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Siena. Grazie alle evidenti prove a carico dell’assicuratore raccolte dalle Fiamme Gialle senesi, a distanza di poche settimane dall’inizio delle indagini, il Procuratore della Repubblica di Siena – Salvatore Vitello – aveva emesso, nel Settembre scorso, un decreto di sequestro d’urgenza che aveva permesso di congelare tutti i beni nella disponibilità dell’assicuratore: autovetture, denaro, polizze, titoli e beni immobili. Gli approfondimenti investigativi successivamente svolti hanno riguardato principalmente il rintraccio dei flussi finanziari transitati sui conti correnti dell’indagato (oltre all’esecuzione di numerose perquisizioni ed acquisizioni di documentazione) e hanno richiesto l’escussione in atti di tutti gli altri ignari clienti gestiti dall’assicuratore senese che vantava un portafoglio di circa 500 assicurati . Ben 50 polizze – recanti talvolta piu intestatari – sono risultate essere false con conseguente danno nei confronti di 67 persone risultate, pertanto, vittime di tali operazioni truffaldine variegate e fantasiose, quali ad esempio la stipula di polizze e contratti falsi (ovvero riportanti intestazione e grafica dell’Agenzia di Assicurazioni ma non depositati), o la richiesta e riscossione di premi ulteriori (intascati e non riversati) rispetto ai canoni previsti per polizze reali . Una delle tecniche dissimulatorie e truffaldine dell‘ assicuratore, laddove si fosse verificata l’evenienza di un risarcimento o di una pagamento, consisteva nel liquidare il cliente utilizzando fondi sottratti ad altri clienti. Per il Lucchesini è stato richiesto il rinvio a giudizio per i delitti di truffa aggravata , autoriciclaggio e evasione fiscale concretizzatesi attraverso la presentazione di infedele dichiarazione dei redditi; nei suoi confronti la Guardia di Finanza procederà a recuperare le imposte dovute sui 2,6 milioni di euro sottratti ai suoi clienti quali provento illecitamente accumulato (al netto delle somme già sequestrate dall’Autorità Giudiziaria). La conduzione della strutturata e articolata vicenda giudiziaria ha dato dimostrazione dell’efficacia dell’operato scaturente dalla stretta sinergia tra l’Autorità Giudiziaria senese e la Guardia di Finanza, con competenze esclusive in materia economico-finanziaria, che ha consentito oltre che di fare giustizia nei confronti dell’autore dei reati – destinatario di provvedimenti cautelari patrimoniali – anche di bloccare le ulteriori conseguenze delle sue condotte delittuose a tutela della moltitudine dei suoi ignari clienti.