
di Roberto Gugliotta
La scomparsa di Oscar è ulteriore dimostrazione dell’inscindibilità tra l’artista e la sua opera, tra l’animo e la sua proiezione, tra un essere umano che sia dotato di sensibilità eccezionale e l’oggetto del suo amore: la fotografia. Ci sono persone per cui la propria esistenza è tutto e altre per cui non è che una gabbia, dalla quale volare con la fantasia fino a trovare qualcosa o qualcuno al quale attribuire maggiore importanza. Oscar è stato un confessore, un pungolo, un diavolo tentatore, un amico. Nel suo mondo soltanto quelli come lui, i sensibili e i dèditi, avevano cittadinanza. Insieme abbiamo scritto storie, varcato case, incontrato gli ultimi e non solo. E’ stato spesso dispettoso ma anche amorevole e non ha mai smesso di spronarmi a non mollare. Per questo piango un uomo sincero e diretto. Ciao Oscar, servire il popolo!