ALLA FIP SICILIA DELLE BUONE REGOLE

di Roberto Gugliotta

Il 16 ottobre la Sicilia del basket sceglierà il nuovo presidente del Comitato regionale: le società saranno tanto più ascoltate quanto più il presidente di Fip Sicilia parlerà alto e a tutti. A meno di due settimane dal voto esprimo questo convincimento dopo aver letto e riletto la lettera di addio del presidente uscente Antonio Rescifina. A quei dirigenti terrorizzati per la fine della stagione Rescifina, angosciati per il fatto che il Comitato siciliano d’ora in poi sarà senza stanze riservate, priva dei suoi referenti tradizionali, ricordo che chi ama lo sport si trova maggiormente a proprio agio in un ambito di pieno riconoscimento dei suoi diritti, ma pure che i suoi destini non si possono appiattire sulla politica del favore. Spesso leggo dichiarazioni basate sull’etica, il merito, le regole, e dunque quale paura si deve avere se chi sarà chiamato a guidare la pallacanestro siciliana rispetterà questi valori? Per come la vedo io il compito della federazione non sta nello "scegliere il quadro socio politico", bensì nel promuovere qualcosa della civiltà dell’etica, una cultura dello sport per tutti e non per chi paga la retta. Le persone oneste, serie, preparate, non devono temere di essere minoranza, ma sentire talmente forte la passione del basket da moderare le passioni e le paure dello scambio di favori. Perciò non lasciamoci contagiare dal clima un po’ drogato della comunicazione federale, mi riferisco a quelle parole d’addio di Rescifina: la presenza dei leoni del web nella vita sportiva e politica è ancora necessaria per esprimere sul piano sociale e sportivo la tradizione e la cultura dell’etica delle società isolane. Chi è trasparente non teme nessuno scritto! Nel momento della diaspora del voto del 16 ottobre, a IMG Press preme vedere il lato positivo della discussione nella nuova situazione. Privo di agganci con il recente passato "il Comitato potrà, con molta autorità e autorevolezza, parlare a tutti i tesserati, ricordare a tutti i fondamentali doveri sociali, civili e morali, senza essere sospettato di favorire l’una o l’altra parte. Il direttore di questo foglio elettronico non vuole essere troppo ottimista. Sa che per ora non è possibile preventivare quali e quanto gravi saranno gli inconvenienti e i problemi che si porranno alla nuova stagione di Fip Sicilia. Dipenderà non solo dai vincenti, ma pure da quanto un Comitato sarà più o meno condizionato da minoranze decise e incisive. Dunque andiamo a votare con la voglia di cambiare questo modo diversamente etico di gestire la pallacanestro. Le scelte più gravi e irreversibili sono quelle sostenute e promosse da un costume pubblico guasto e da modi di vita sportiva negativi e diffusi. Se questo è vero, per non contagiare la Federazione col virus che li ha separati in palestra, i dirigenti dovranno votare con spirito libero, facendo attenzione alla coerenza dei candidati, alla loro affidabilità, all’efficacia del voto. Forse questa è la verità: che una regola non va messa sul piatto della bilancia se sull’altro piatto c’è un amico o la libertà di farsi gli affari propri di Rescifina (a questo siamo ridotti), ma c’è un avvenimento politico – sportivo che non annoia, e questo può essere solo il nuovo corso del movimento. E’ una questione di cultura sportiva, e una Federazione attenta alle esigenze delle società, coi suoi pregi e i suoi difetti, darebbe fastidio comunque. Darebbe fastidio perché spezzerebbe l’abitudine sportiva più radicata in Sicilia, che è quella della vendetta. Io mi occupo di comunicazione, ma non solo: vado in palestra, parlo con i ragazzi, vivo per strada. Qui ma anche davanti alla tv si può solo tifare per. O non tifare per nessuno, che per una persona è anche peggio. Ma non ci sono bari, né truffatori. La prima regola è quella di essere credibili con i ragazzi che alleniamo: loro non sono un business né una pratica d’affari. Loro sono un bene prezioso, un bene che merita il massimo rispetto. Ogni presidente nuovo ci induce ad auguri sinceri per il buon vivere, e non è perciò peccaminoso ripeterli, con la fiducia nelle istituzioni e con la speranza che si dilegui pian piano questa nebbia grigia di disincanto e di rassegnazione. Buon voto a tutti!