Oggi come ieri siamo un popolo senza tutori nè paladini

di Roberto Gugliotta

Le stragi di Capaci e via D’Amelio sono l’ammissione di una sconfitta. La fotografia – nitida, documentata, inoppugnabile – di un tracollo. La presa d’atto – pacata e misurata, come notano subito i presenti – di un’Italia in profonda crisi sul fronte dell’immigrazione, della criminalità, dell’ordine pubblico, della giustizia. C’era la mafia di mezzo, la continua emergenza italiana, che succhia a questo Stato le forze migliori, gli uomini più capaci, l’intelligence più preparata. Non è un caso che per i delitti privati, quelli senza grande criminalità alle spalle, non ci sia una task-force specifica e non ci sia il dovere di reperire e costruire prove. Non è un caso che proprio su quei delitti da società il paese si divide come in un derby da stadio, e la magistratura messa sotto pressione, sotto i riflettori e in prima pagina finisce sempre per perdere la testa, per credersi invincibile, per preoccuparsi di difendere una tesi piuttosto che lavorare a costruirla. Oggi come ieri siamo un popolo senza tutori nè paladini. Io vedo solo tanti cinici professionisti che sguazzano nel sangue delle vittime.