
Nel corso del costruttivo confronto dei dirigenti sindacali OSAPP di tutta la regione Sicilia, svoltosi presso la Sala “Paolo BONSIGNORE” della Casa Circondariale di Caltanissetta, alla presenza del Segretario Regionale Rosario Di Prima, è stata confermata la necessaria sinergia di confronto, rispetto agli obiettivi, tra il Sindacato e il Governo per le materie di interesse generale per il Corpo di Polizia Penitenziaria, soprattutto per le difficoltà professionali, retributive e di carriere. Sono state evidenziate nel corso dei lavori:
Stabilizzazione necessaria degli 80,00 euro con relativo riflesso sulla pensione, come riconoscimento alla specificità in relazione al lavoro svolto.
Rinnovo Contratto: Aprire il prima possibile il tavolo di confronto per il rinnovo contrattuale, normativo ed economico, nel cui ambito va esaltata la specificità professionale attraverso la giusta remunerazione comprese le indennità accessorie.
Risorse economiche: dovrà essere evidenziata con forza la necessità di individuare maggiori risorse per dotazioni, tecnologie, mezzi e apparati indispensabili per le esigenze ordinarie.
Attuazione del Riallineamento e del Riordino delle Carriere: il riordino delle carriere dovrà tradursi in una concreta occasione per favorire la valorizzazione del ruolo e delle funzioni del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ambito degli ufficiali ed agenti di PS attraverso la salvaguardia e il riconoscimento dello status che fino ad oggi ha garantito Sicurezza al Paese ed all’intera collettività.
Riconoscimento della professionalità dimostrata della Polizia Penitenziaria, che nell’ambito Europeo si è sempre distinta ed è stato punto di riferimento per altre polizie europee, il Ruolo del Corpo di Polizia Penitenziaria nella istituzione della Banca dati per il DNA e la partecipazione all’INTERPOL e alla DIA.
L’importante funzione svolta dal Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ambito minorile che sarà aumentato nelle funzioni di “Comunità”, che avrà cura dell’esecuzione penale esterna.
Riconoscere il ruolo importante nell’Immigrazione: innegabile la delicatezza della gestione dei detenuti extracomunitari, richiedendo per tutto il personale impegnato, attenzione specifica per le ricadute negative che il fenomeno ha nei servizi svolti dai poliziotti penitenziari. In relazione allo scenario europeo ed alla possibilità di arruolamento dell’ISIS prospettato all’interno delle carceri. Garantire, lo svolgimento di concorsi interni ed esterni con cadenza annuale per il risanamento delle carenze di organico nei diversi ruoli, senza perciò ricorrere a procedure straordinarie che, come accaduto per gli ultimi concorsi interni, non hanno corrisposto, nel merito e nel metodo alle esigenze del personale.
Salvaguardia della specificità previdenziale rispetto all’intervento della Legge Fornero, che non ha tenuto conto del gravoso compito dei Poliziotti Penitenziari e il delicato compito svolto. In fine l’esecutivo ha espresso forti perplessità sul futuro del Corpo di Polizia Penitenziaria relativamente all’eventuale modifica dello status a seguito della paventata riforma “Gratteri”, che potrebbe danneggiare l’azione e la funzione dell’attuale Corpo di Polizia Penitenziaria, seppur aumentando le competenze in ambito della giustizia.