FUMO: CLAMOROSA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO

Clamorosa sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso promosso dal Codacons per ottenere l’inserimento della nicotina tra le sostanze che creano dipendenza. I giudici della Sesta Sezione del CdS (Pres. Luciano Barra Caracciolo, Rel. Roberto Giovagnoli) hanno infatti duramente bacchettato il sistema normativo italiano in materia, indicando alle autorità la via da seguire per giungere all’inserimento della nicotina nella tabella delle sostanze psicotrope.
Scrive il Consiglio di Stato nella sentenza n.933 del 9.3.2016:
“Il risultato auspicato dal Codacons (ossia l’inserimento della nicotina nell’elenco ministeriale delle sostanze stupefacenti o psicotrope) darebbe vita, se realizzato, all’inadempimento da parte dello Stato italiano di impegni assunti a livello internazionale e comunitario. L’auspicato inserimento della nicotina nelle tabelle, quindi, non è praticabile non tanto in ragione di una ontologica diversità tra la nicotina e le sostanze psicotrope (conclusione quest’ultima tutt’altro che pacifica nell’ambito del dibattito scientifico nazionale e internazionale, come pure si desume dai risultati della disposta verificazione), ma perché esso richiede l’attivazione a monte di un procedimento internazionale (che è quello disciplinato dall’art. 3 della Convenzione unica sugli stupefacenti di New York del 1961) […]
La contestazione dovrebbe appuntarsi allora non tanto sul decreto ministeriale oggetto del presente giudizio (che, alla luce della normativa sovranazionale, risulta avere uno spazio di autonomia nella individuazione delle sostanze stupefacenti piuttosto circoscritto, limitandosi a svolgere una funzione quasi esclusivamente ricognitiva e classificatoria), ma, eventualmente, sulla mancata attivazione da parte della competente autorità nazionale del procedimento necessario per ottenere, in base all’art. 3 della Convenzione unica degli stupefacenti, l’inserimento della sostanza nelle tabelle”.

E proprio sui vincoli comunitari che limitano il potere dello Stato Italiano arriva una bacchettata dal Consiglio di Stato che scrive nella sentenza:
“Certo, non può non riscontrarsi l’ambiguità e la contraddittorietà di un sistema normativo che, a livello nazionale (cfr. art. 13 T.U. n. 309/1990) demanda al Ministero della Salute il compito di aggiornare l’elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope senza fare riferimento ad alcun vincolo derivante dalla cogenza di impegni internazionali, ma che, al contrario, a livello sovranazionale, finisce per sottrarre alla sovranità dello Stato e all’autonoma valutazione della competente autorità ministeriale l’identificazione delle sostanze stupefacenti o psicotrope”.

“Il Consiglio di Stato ha indicato la strada da seguire per giungere finalmente all’inserimento della nicotina tra le sostanze che creano dipendenza – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi – Ora presenteremo una diffida nei confronti del Ministero della salute affinché attivi la procedura indicata dai giudici. Se entro 30 giorni il Ministro Lorenzin non avrà avviato il procedimento, chiederemo al tar la nomina di un commissario ad acta che la sostituisca in questa funzione”.