Emilia Barrile a ripetizione… in buona compagnia

Un fantasma s’aggira per il Comune di Messina, è la lingua italiana. Dovevamo immaginarcelo. Per fortuna ce lo ricorda Fb che il presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile ha un’insufficienza in italiano lo avrebbe certificato una intervista rilasciata alla trasmissione Le Iene. Ora con tutta la bontà di questo mondo non è che il sindaco trionfi per grammatica… epperò tutti a sbeffeggiare la povera Barrile colpevole di essere una donna ruspante e passionale: non si può togliere alla politica il profumo del suo folklore. Nei Consigli comunali si è assistito di peggio con scivoloni linguistici degni di una gag di Nino Frassica. E non possono dirsi immuni neppure gli assessori che hanno amministrato la città. Guai a trasportare sul piano politico o sociologico il discorso che parte da quelle poche battute nel bel mezzo di una crisi di coscienza. La Barrile avrà i suoi limiti e se occorre le consigliamo di fare ripetizioni d’italiano, ma non dovrebbe essere la sola. Fidatevi è in buona compagnia tra politici, opinionisti e compagnia da bar. I guai di Messina sono frutto della mancanza di studi da parte del presidente del Consiglio comunale? Mica male. Ma perché questa certezza? Per il semplice fatto che si tratta di Emilia Barrile e non di un riverito docente dell’Ateneo? Neppure loro scherzano in quanto a scivoloni grammaticali. Ma si preferisce sparare fango sulla Barrile. Siamo stupiti da tanta cattiveria, ma c’è qualche rimedio? Basterebbe che i mass media si mettessero d’accordo a non parlarne più e il fenomeno morirebbe da solo. E già che ci siamo, in questa piazza virtuale densa di fatti, proclami e demagogia, abbiamo il sospetto che molti usino la parola democrazia, senza saperne il significato. Per il sindaco, per esempio, è una specie di cerchio magico in base al quale venti o trenta persone, più o meno volentieri, accettano di partecipare a quel gioco, a quel delirio che è la rivoluzione dal basso. E’ ancora colpa dei giornalisti? Basta, anche se in questa città si può dire di tutto, perfino Accorinti dice di essere il capo del Movimento Nonviolento messinese, basta.