
antonioballaro.it
Nel ringraziare chi mi ha permesso di conoscere mons. Jacques Gaillot tempo addietro, oggi riporto una lettera che lo stesso vescovo di Partenia ha inviato a Papa Francesco qualche giorno fa. Contestualmente abbraccio mons. Gaillot, il quale, ricordandosi di me in occasione della sua venuta a Messina, ha accolto la mia richiesta di pubblicazione della sua lettera sul mio blog con queste parole:
Je me souviens bien d’Antoine.
Il a toute liberté. J’ai toute confiance en lui.
Un abbraccio
Jacques
Papa Francesco,
siamo numerosi a dirti il nostro sostegno e la nostra riconoscenza per tutti gli sforzi che fai perché la Chiesa cattolica possa competere con il suo tempo.
Non risparmi la tua fatica per spalancare le porte alle famiglie delle nostre società contemporanee: famiglie divorziate, senza figli, monoparentali, ricostituite, delle stesso sesso… È una trasformazione antropologica e culturale rilevante!
Il testo approvato alla fine del sinodo di ottobre 2014 ci è sembrato deludente e di aver fatto un passo indietro. Soprattutto per quanto riguarda le proposizioni di apertura che erano state fatte ai divorziati risposati e agli omosessuali. Questo testo dà l’impressione che si rimane chiusi in un sistema.
Fortunatamente, rinviando la problematica alle diocesi prima della prossima sessione del sinodo, tu fai ricorso della collegialità, permettendo all’intero popolo cristiano di esprimersi in libertà. In quest’ottica noi vogliamo offrire il nostro modesto contributo.
Tu stesso hai detto che non deve prevalere la disciplina, ma la misericordia. Non è forse questo il comportamento abituale di Gesù in tutti gli incontri sulle strade della Palestina?
Il compito della Chiesa è di accompagnare, alleviare, incoraggiare e non di imporre dei fardelli che noi stessi, suoi responsabili, non portiamo. È sicuramente più evangelico accogliere le persone così come sono e non come dovrebbero essere!
Fa onore alla Chiesa che dei cristiani, dei preti da molto abbiano aperto una breccia. Essi non sono partiti dai princìpi ma dalle coppie che di fatto sono escluse dai sacramenti e dalla comunione con gli altri cristiani. Loro riconoscono benevolmente l’amore vissuto dalla coppie “irregolari” e non si rifugiano nella dottrina facendo un discorso precettistico, ma stanno in ascolto e osservano positivamente queste nuove forme di famiglia nelle quali la vita quotidiana non è spesso facile.
Il matrimonio civile è visto di buon occhio. Dei divorziati risposati sono accolti e si comunicano. A loro sono conferite delle responsabilità. Delle coppie omosessuali sono riconosciute e stimate. Il loro matrimonio è benedetto. I loro figli vengono battezzati. Nelle periferie della chiesa esiste un clima di tolleranza e di rispetto dove gli esclusi sono i primi invitati alla mensa eucaristica.
È un cambiamento immenso che può incutere paura. Non si tratta di accettare tutto quello che si fa, ma di partire dalle situazioni di vita reali e di fare coraggiosamente un passo in avanti su un percorso nuovo dove si incontrano uomini e donne che si sentono emarginati dalla Chiesa.
Grazie papa Francesco di rallegrarci con la tua audacia evangelica.
“Dio è il Dio della legge, Egli è pure il Dio delle sorprese.
Lasciatevi sorprendere da Dio. Lui non ha paura della novità”.
Queste sono parole tue. L’avvenire è aperto.
Con affetto e rispetto.
Jacques Gaillot
Vescovo di Partenia