Come posso ancora sperare in una Messina migliore?

di Enrico Nastro

Qualche giorno fa mi trovavo all’estero (Italia) in vacanza e leggevo sulla edizione online di un grande quotidiano cittadino che FINALMENTE erano stati completati gli approdi di Tremestieri e che, pertanto, la città si sarebbe affrancata una volta per tutte dal traffico del gommato pesante. Non nascondo l’emozione, quasi la commozione, che la notizia arrecava. Giustificata, peraltro, dall’enfasi che il suddetto quotidiano dava alla notizia. Le scene di giubilo contagiavano persino i timidi vicini di tavolino che, come me, stavano sorseggiando un caffè nella piazza dolomitica. Poco importa che gli astanti non fossero direttamente interessati alla buona nuova, ma la gioa, l’allegria e l’euforia della notizia mandavano l’intera comunità montana in giubilo. Qualcuno si spingeva persino ad arditi parallelismi con la notizia di quel famoso 8 settembre che, via radio, risollevò di colpo il morale di un’intera Nazione. Sì, perché, il suddetto grande quotidiano GIUSTAMENTE usava toni " armistiziali". Oggi, in attesa di tornare presso quella comunità cui mi sento particolarmente affine, qui dall’estero (Africa) leggendo queste notizie drammatiche del quotidiano bollettino di guerra del Boccetta, mi chiedo: mi sarò perso qualche cosa? o i toni TRIONFALISTICI del noto quotidiano locale erano un tantino fuori proporzioni? Perchè le proporzioni, nella vita, sono importanti. Me lo diceva sempre il mio professore di matematica. E lui se ne intendeva.