Elezioni europee. Tutta colpa dell’euro? No!

Facile attribuire la colpa dell’attuale situazione economica all’euro. Facile soprattutto per i cittadini dei Paesi mediterranei che hanno sofferto più dei loro omologhi del Nord Europa. Da più di due settimane stiamo informando i nostri lettori fornendo dati, cifre e confronti.
Alcune liste elettorali sono a caccia di voti cavalcando lo scontento popolare. Tutta colpa dell’euro, dicono. Attribuire ad altri le proprie responsabilità è un esercizio furbo, per raccattare voti, o infantile: i risultati scolastici negativi vengono attribuiti al compagno che disturba o alla maestra alla quale sei antipatico. La colpa di come siamo messi è dell’euro? Le informazioni assunte e fornite inducono a una risposta negativa. Da quando è entrato in vigore l’euro i nostri governanti non hanno brillato per lungimiranza e capacità. Il sistema clientelare, corporativo e sindacale continua a imperversare, la burocrazia dilaga, il mercato del lavoro è asfittico, il sistema fiscale è oppressivo e quello giudiziario al collasso. Manchiamo di competitività e produttività. Negli ultimi tre anni abbiamo avuto 4 diversi governi, il che non depone a nostro favore. Smettiamola, quindi, di attribuire ad altri le nostre responsabilità. Se negli ultimi 20 anni i nostri governanti non sono riusciti a varare le riforme promesse vuol dire che la colpa è loro. E di chi li ha votati.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc