La caduta di Francantonio Genovese sveglia Bruto

Quanta ipocrisia… non ce la faccio più a sentire insulti, parolacce che volano contro Genovese però capisco che ci fa diventate tutti più buoni indignarci contro il malcostume della politica. Di più: smacchia ogni macchia di appartenenza al vecchio regime. Ci spinge verso la santità. Capisco di essere controcorrente e ammetto pure che ciò derivi da una certa forma di resistenza al Sistema dovuta alla maleducazione verso ogni autorità. Eppure dovrebbe essere facile salire sul carro dei vincitori ma per quanto mi sforzi è più forte di me stare con i più deboli. Roberto Gugliotta

di Alessandro Fumia

Carta canta. Il problema che questo è il tempo delle fanfare. La gogna è stata apparata, il pubblico aspetta ma… Non vorrei trovarmi mai in queste ambasce. Voglio proprio vedere cosa accadrà quando si dovrà raccogliere questo fango. Delle due l’una: o Messina è la patria dei ciechi oppure, la nazione degli ipocriti. Dovendo recuperare la memoria storica, non so quanti degli attuali Bruto brandendo l’arma in atto di colpire, ieri erano gli incensieri e umili lecchini pronti a sbavare senza ritegno. Aspettando di leggere gli atti, la difesa, e le accuse circostanziate, non do giudizi avventati ne mi faccio prendere dalla smania del momento. Ricordo agli smemorati di "Collegno" che qualche mese fa, c’erano altri nomi in giro oggi, miracolosamente svaniti.