
“Come nelle precedenti 35 ‘presentazioni’ del libro, dalle librerie alle aule consiliari, dalle chiese alle show-room, anche al Feltrinelli Point Messina penserò semplicemente a presentare un’opera che racconta una vita nella sua normalità. L’unica aspettativa è che il pubblico possa conoscere il libro”.
Il libro si chiama “Diario di una vecchia checca” (Minerva Edizioni). E l’autore è Nino Spirlì. Nato a Taurianova (RC), ma romano d’adozione, Spirlì è attore e autore di diversi format televisivi, tra i quali spiccano “La Fattoria”, “La capitanessa”, “Forum”. Sua è la recente fiction di successo “Nè con te nè senza di te” (RAI 1 – con Sabrina Ferilli). Ha collaborato per 17 anni con il programma “Forum” e all’età di 28 anni ha ottenuto un contratto al teatro “Du Campagnol” a Parigi, dove ha tenuto seminari su Goldoni e Pirandello.
Ficcante, vero, scandaloso, autoironico, drammatico sono solo alcuni degli aggettivi usati per descrivere “Diario di una vecchia checca”, che sarà presentato al Feltrinelli Point Messina mercoledì 12 febbraio alle ore 18. Dialogheranno con l’autore la conduttrice radiofonica Mariangela Donato e l’attore Liborio Natali. Durante la presentazione verranno fatte alcune letture dall’attrice Federica De Cola e interverrà il regista Domenico Cucinotta. “Spero – conclude Spirlì – che, come nelle occasioni precedenti, i probabili lettori restino incuriositi dall’incontro e corrano a casa a leggere”.
"Diario di una vecchia checca" è un vero e proprio caso editoriale. “Il segreto? E’ nell’insieme della proposta. Una affascinante copertina, la nobiltà del racconto, la credibilità dell’autore, la fortuna…”, chiosa l’autore. Autoironico anche nelle interviste, Spirlì racconta il libro nel retro di copertina. “E poi dicono che le perfide siamo noi checche. No, proprio non ci sto, ne abbiamo passate di cose tristi. Ne abbiamo ricevute di coltellate. Ne abbiamo versate di lacrime. Ne abbiamo subito di torti, e se oggi, come ieri, indossiamo camicie dai colori sgargianti, collane, bracciali ed anelli, sfoggiamo scialle e stole improponibili, ci zavorriamo con tonnellate di ori ed argenti, è solo perché sappiamo ridere di noi stesse, noi Le Vecchie Checche. Perché abbiamo imparato l’autoironia, dopo l’ironia, e prima della perfidia. E combattiamo, dal primo all’ultimo giorno della nostra esistenza. Contro la bugia, l’ipocrisia, la menzogna, contro il tradimento, perché non sappiamo mentire, non sappiamo tradire. Siamo solo cattive per nascita. E viviamo la nostra e della nostra cattiveria. Tanto cattiva da diventare una buona cattiveria”.