
“Finora abbiamo visto solo la Tares, strutturata per altro senza tenere nella dovuta considerazione le specificità e difficoltà di tante famiglie. Quanto alla riorganizzazione e qualità del servizio o all’avvio di un serio contrasto alla diffusissima evasione che consentirebbe di far pagare meno i cittadini onesti, nulla. Francamente, non era quello che ci aspettavamo da questa Amministrazione”. Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina, torna a interviene a proposito del settore servizi e imposte che in un momento di crisi, diffusa perdita di lavoro e forte ridimensionamento delle entrate , rischia di diventare una difficoltà insormontabile per molte famiglie messinesi. “Così come strutturata e con l’attuale tempistica che ha finito per far coincidere nelle stesso arco temporale il pagamento dei due diversi tributi, Tarsu 2012 e Tares 2013, si stanno mettendo in crisi molte famiglie senza per altro offrire loro un servizio minimamente accettabile. La raccolta e smaltimento rifiuti a Messina non funzione e non per colpa dei lavoratori. Servirebbe una seria e profonda riorganizzazione e una vera discontinuità col passato nella direzione di settori nodali, come quello Igiene ambientale e Tributi”. Oceano evidenzia poi la mancata adozione di agevolazioni e detrazioni per famiglie a basso reddito o in difficoltà. “Nel settore della raccolta e smaltimento rifiuti, così come per ogni servizio comunale erogato ai cittadini, occorre prevedere agevolazioni sui comportamenti virtuosi e detrazioni per le famiglie in difficoltà, numerose o che hanno perso reddito e lavoro a causa della crisi, come si fa già in molti comuni italiani. Una scelta che ci saremmo aspettati come naturale da parte di un’amministrazione come quella Accorinti e che invece viene anormalmente adottata in altre città italiane, Salerno, Pesaro, Ivrea, la stessa Alessandria che ha già dichiarato dissesto, solo per citarne alcune”. La Cgil di Messina, come già fatto con le precedenti amministrazioni, torna infatti a sollecitare l’adozione di una serie di agevolazioni su tributi, tariffe e compartecipazioni per i servizi erogati dal Comune, destinati alle famiglie che abbiano subìto una contrazione del reddito a causa di licenziamenti e riduzione dell’orario di lavoro o che si trovino in difficoltà economiche come molti pensionati con redditi minimi. La Cgil punta poi il dito sul mancato avvio di una seria e concreta lotta all’evasione, elemento nodale di equità sociale. “Nonostante sia ben noto come nel comune di Messina il tasso di evasione sui tributi legati alla raccolta dei rifiuti ma anche su altri capitoli impositivi come quelli sulle seconde, terze, quarte abitazioni e sulle grandi proprietà immobiliari, sugli affitti irregolari, sulle imposte in generale, sia elevatissimo, nulla in questi sette mesi di amministrazione è stato fatto. O almeno – osserva Oceano-, nulla di concreto è stato annunciato quindi è legittimo ritenere che nulla sia stato fatto. Eppure la lotta all’evasione e il conseguente contributo da parte di tutti i cittadini alle spese si tradurrebbe in una maggiore distribuzione dei costi, quindi nella possibilità di abbassare le tariffe oltre che di portare maggiori entrate alle casse comunali. Invece ancora una volta si è scelto di scaricare aumenti e costi sui cittadini onesti. In questo frangente, preoccupa e disturba il silenzio da parte dell’Amministrazione, l’assenza di un confronto o anche solo di un’illustrazione circa le misure adottate o che si vorrebbero adottare e che nel breve periodo assicurino un servizio ben più efficiente di quello visto in queste settimane e una tassazione meno pesante e più equa”, commenta il Segretario generale della Cgil che poi conclude: “Annunciare un programma che produrrà effetti tra tre/quattro anni mentre la città e i suoi abitanti sono schiacciati dalla crisi e dai problemi è francamente inaccettabile”.