Le cronache giornalistiche hanno dato risalto alle intercettazioni telefoniche tra il Ministro della Giustizia ed alcuni congiunti della detenuta eccellente Giulia Ligresti, finalizzate a sollecitare un intervento della Cancellieri per ragioni umanitarie. In queste ore la vicenda si è arricchita di ulteriori rivelazioni; in particolare si scopre che l’interessamento alle vicende della detenuta eccellente non è stato sollecitato ma è derivato da un in intervento autonomo del Ministro della Giustizia, il quale contattava i familiari della sig.ra Ligresti; si scopre che i contatti erano pure tra il marito del Ministro Cancellieri e i Ligresti. Queste circostanze sono state sottaciute ai pubblici ministeri che hanno sentito il Ministro. Sono state sottaciute pure al popolo italiano nel luogo di sua massima rappresentanza: il Parlamento. Tutto ciò rende ineludibile la revoca dell’incarico alla sig.ra Annamaria Cancellieri, la quale ha dimostrato in modo intollerabile la connivenza con realtà imprenditoriali di tipo familistisco, espressione di quella imprendotoria delinquenziale concausa della gravissima crisi economica, sociale, etica che stiamo vivendo nel Paese. Alla luce dell’insistente interessamento della famiglia Peluso-Cancellieri (perchè di questo si tratta) a favore della famiglia Ligresti, assume nuovo significato il rapporto intercorso tra Piergiorgio Peluso (figlio dei primi) e Fonsai. Del resto è solo in un sistema di relazione di classe, opaco e connivente, che può trovare spiegazione una liquidazione di 3,6 milioni di euro ad un soggetto che per quanto riferito dalla sig.ra Giulia Ligresti aveva procurato danni al gruppo Fonsai.
Le Istituzioni non possono essere piegate al soddisfacimento degli interessi personali delle persone che ricoprono quelle cariche; le Istituzioni devono rappresentare gli interessi di tutto il Paese nel rispetto dei principi di eguaglianza, buon andamento e imparzialità. Chi viola tali imperativi precetti o ne oscura il senso con discutibili condotte non può rivestire incarichi di governo. La sfiducia del Parlamento è un atto dovuto per ridare dignità alle Istituzioni.
PETIZIONE Change.org – Al Parlamento della Repubblica Italiana – Approvare le mozioni di sfiducia presentate contro il MInistro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
Democrazia in Movimento
