
"Paga-vedo-voto". Così veniva giustificato il federalismo fiscale (legge 42/2009). Il cittadino avrebbe volentieri pagato le tasse all’ente locale, in particolare al proprio Comune, perchè avrebbe constatato con propria mano dei risultati raggiunti dagli amministratori e li avrebbe votati alle successive elezioni. Insomma, meno tasse allo Stato e più al Comune e alla Regione di appartenenza. Come è andata a finire? Che il prelievo complessivo non è diminuito o, perlomeno, pareggiato. Fallimento con qualche furbizia, tipo la tassa di servizio (service tax), con la quale pagheremo i lampioni della nostra strada, così come paghiamo la tassa sulle nettezza urbana che, fino al 1993, non si pagava perchè inclusa nella tassazione generale e continueremo a pagare le tasse statali. Che furbata! Bel risultato dei fautori del federalismo fiscale.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc