Iva. Longobardi (Unimpresa), se dobbiamo scegliere meglio calo cuneo fiscale

"Pur ribadendo una contrarietà di fondo a qualsiasi innalzamento dei tributi, potremmo dare il nostro assenso a un eventuale scambio fra l’innalzamento dell’aliquota Iva dal 21% al 22% controbilanciato da un taglio del cuneo fiscale. L’inasprimento della tassa sui consumi è pericoloso e corre il rischio di frenare le flebili speranze di ripresa economica. Tuttavia, potrebbe essere considerato il male minore rispetto a un concreto intervento sulle tasse a carico di aziende e dipendenti. Intervento che avrebbe un doppio effetto positivo: alleggerire i bilanci delle imprese e aumentare le disponibilità delle famiglie, che potrebbero così far fronte a un aumento dei prezzi consequenziale al rialzo dell’Iva". Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, in merito alle ipotesi di aumento dell’Iva dal 21% al 22% e di un contestuale abbattimento del cuneo fiscale per imprese e lavoratori a cui starebbe lavorando il Governo di Enrico Letta.