Stop alla prima rata dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli e alla seconda rata per gli immobili invenduti e sfitti, cedolare secca al 15%, 500 milioni per la Cig in deroga e risorse per gli esodati vittime di licenziamenti individuali, altri 10 miliardi per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti degli imprenditori. Queste le conferme nel testo del decreto sull’Imu, pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale dopo la firma da parte del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che presenta però alcune importanti modifiche rispetto al testo varato da Palazzo Chigi: stop al ripristino parziale dell’Irpef sulle seconde case sfitte e conseguentemente, per mancanza di coperture, alla deducibilità dell’Imu al 50% per le imprese ai fini Ires e Irpef. Una modifica la cui paternità è stata rivendicata dal capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, e che accontenta i proprietari delle case di villeggiatura mentre scontenta gli imprenditori. Motivo per il quale nel prossimo mese il governo cercherà le risorse per ripristinare la deducibilita’ per gli immobili strumentali, magari con una norma inserita nella prossima Legge di stabilita’, dove verranno inoltre individuate le coperture per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa, per la quale e’ stato raggiunto solamente l’accordo politico. Nel testo pubblicato si prevede anche l’abbassamento del tetto per la detraibilita’ delle polizze vita a copertura delle norme sugli esodati. Slitta poi per gli Enti locali il termine per deliberare il bilancio annuale di previsione 2013, mentre e’ previsto un anticipo di liquidita’ ai Comuni a compensazione del mancato gettito Imu. Tra le novita’ emerse anche quella che riguarda il personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, al quale non sara’ richiesta la condizione della dimora abituale e della residenza anagrafica ai fini dell’applicazione dell’Imu sulla prima casa. Spunta anche la clausola di salvaguardia nell’articolo sulle coperture del decreto, che comprende l’emissione di titoli di Stato fino a 8 miliardi per il 2013 e una sanatoria per i concessionari delle new slot sule maxi-penali per il mancato collegamento delle macchine nel periodo tra settembre 2004 e gennaio 2007. La clausola di salvaguardia prevede l’aumento delle accise e degli acconti Ires e Irap, nel caso in cui, da un monitoraggio, le risorse reali a copertura del decreto non risultassero sufficienti.
