”Puntualmente, come succede nei grandi esodi, il prezzo della benzina aumenta. Assistiamo perciò in questa ultima settimana ad una variazione di prezzo in aumento di quattro, cinque centesimi al litro con punte anche di sei-sette centesimi”. A denunciarlo sono Adusbef e Federconsumatori, che spiegano come l’aumento non sia ”assolutamente giustificato”, visto che è solo di ”qualche giorno fa” l’adeguamento della quotazione internazionale del petrolio. ”Quindi un adeguamento all’insù si verifica con velocità della luce, cosa inammissibile: comunque le stesse quotazioni sono oggi in discesa”, mentre ”gli automobilisti pagheranno in più per ogni pieno di benzina di 50 litri circa tre euro”. ”Se questi aumenti non dovessero rientrare – si legge nella nota – si tratta di una stangata per gli automobilisti di 72 euro annui e con un esborso complessivo, solo per la benzina, di 72 milioni di euro ogni mese pari a 864 milioni di euro nell’arco dell’anno”. ”E allora, ancora una volta ci chiediamo: primo, una attenta vigilanza delle responsabilita’ istituzionali a partire al Ministero delle Sviluppo Economico, secondo, una seria razionalizzazione e modernizzazione dell’intera filiera petrolifera, anche attraverso l’apertura di vendita presso i grandi centri commerciali e la distribuzione no-logo”, concludono le due associazioni.
