Credito. Unimpresa, in un anno tagliati più di 50 miliardi a imprese e famiglie

Non si arresta la stretta del credito: negli ultimi dodici mesi le banche hanno tagliato più di 50 miliardi di euro a imprese e famiglie. Per le aziende la riduzione dei finanziamenti è stata di 42,8 miliardi (-4,85%), mentre per i cittadini il calo ha raggiunto 8,5 miliardi (-1,3%). Complessivamente, dunque, da giugno 2012 a giugno 2013 la diminuzione dei prestiti bancari al settore privato è stata di 51,3 miliardi (-3,43%). Record a giugno scorso: i prestiti sono calati di oltre 8 miliardi rispetto al mese precedente. Questi i risultati principali di uno studio del Centro studi Unimpresa.

Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, lo stock di finanziamenti al settore privato è calato dai 1.497,9 miliardi di giugno 2012 ai 1.446,6 miliardi di giugno 2013 con una diminuzione di 51,3 miliardi.

Grave il quadro per le imprese: nell’ultimo anno le imprese hanno assistito alla riduzione dei finanziamenti di tutti i tipi di durata. Sono calati i prestiti a breve termine (fino a 1 anno) per 15,4 miliardi (-4,63%) da 332,8 miliardi a 317,4 miliardi, i prestiti a medio periodo (fino a 5 anni) per 8,4 miliardi (-6,29%) da 134,8 miliardi a 126,4 miliardi e quelli di lungo periodo (oltre 5 anni) di 18,9 miliardi (-4,55%) da 415,4 miliardi a 396,5 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso da 883,2 miliardi a 840,4 miliardi con una diminuzione di 42,8 miliardi (-4,85%).
Analoga situazione per le famiglie: giù il credito al consumo di 3,4 miliardi (-5,42%) dai 62,8 miliardi di giugno 2012 ai 59,3 miliardi di giugno 2013; meno mutui casa per 3,1 miliardi (-0,87%) da 367 miliardi a 363,9 miliardi e meno prestiti personali per 1,9 miliardi (-1,05%) da 184,8 miliardi a 182,9 miliardi. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato da 614,7 miliardi a 606,2 miliardi con una diminuzione di 8,5 miliardi (-1,39%). E’ giugno il mese dei record: rispetto a maggio, infatti, è stato registrato un calo dei prestiti pari a 8,5 miliardi (-0,59%). Di questi, 7,9 miliardi (-0,94%) corrispondono ai minori finanziamenti alle imprese e altri 573 milioni (-0,09%) sono il risultato della stretta registrata dalle famiglie. Nel dettaglio, è rilevante la diminuzione, per le aziende, dei finanziamenti a breve termine, tagliati di 5,4 miliardi (-1,68%), e di quelli a medio periodo, diminuiti di 2,7 miliardi (-2,10%). In lieve controtendenza i finanziamenti a lungo periodo: +199 milioni (+0,05%). Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie, nel mese di giugno la diminuzione è stata omogenea in tutti e tre i comparti: -167 milioni (-0,28%) nel credito al consumo, -224 milioni (-0,06%) nei mutui, -176 milioni (-0,10%) nei prestiti personali.

Longobardi: "Le banche valutino richieste di credito non solo con bilanci"
"I dati sono allarmanti ed è chiaro che senza una inversione di rotta sui finanziamenti, per le imprese e per le famiglie le difficoltà aumenteranno in maniera preoccupante. Le banche si muovono in un terreno certamente non facile, dove prevalgono regole e rigidi schemi nella valutazione delle richieste di credito" commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. Per il presidente di Unimpressa, "agli istituti va chiesto di ponderare le erogazioni anche su elementi diversi dal bilancio, come le prospettive imprenditoriali, il tipo di investimento da finanziarie e la bontà di un progetto. Tuttavia, servono certamente forme alternative di liquidità e un maggior ricorso al capitale di rischio, in questo senso, potrebbe essere incentivato. Ma anche lo Stato, incrementando gli attuali fondi di garanzia, deve fare la sua parte con nuovi strumenti volti a garantire i prestiti per aiutare gli imprenditori ad accedere al credito".