“Ci preoccupano profondamente i dati divulgati dalla Fnmoceo sull’entità dei precari nell’ambito dell’assistenza sanitaria: quasi 40 mila tra infermieri, tecnici e medici con età che a volte sfiora i 50 anni che lavorano solo grazie a un contratto a tempo determinato ma senza futuro certo. Per superare l’empasse è necessario attivare tutte quelle procedure in capo alle Regioni per non continuare a sminuire la professione sanitaria”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato. “E’ necessario quindi che i commissari delle Regioni soggette a piano di rientro vadano al tavolo tecnico con il Governo con una proposta per sbloccare il turnover e inserire nuovo personale sanitario che vada a rimpiazzare coloro che sono andati in pensione e che il ministero della Salute, dal suo canto, – precisa Maritato – spinga affinché la flessibilità sui conti si ripercuota positivamente sulla sanità del territorio”.
“Non vorremmo invece che il continuo sminuire della professione sanitaria vada a sfociare in comportamenti deontologicamente poco corretti e a un depauperamento ulteriore dei servizi assistenziali che ogni giorno vengono offerti dagli operatori con dedizione e tempestività sia che loro siano precari o strutturati nelle singole realtà ospedaliere e ambulatoriali. Aspettiamo a breve una risposta che si dovrà realizzare con fatti concreti – conclude Maritato – sulla scia della campagna di salvaguardia del settore sanitario che stiamo portando avanti con il nostro staff”.