RADIO ZANCA: VOCI DAL PD PERDUTO…

Ecco un altro voto della disillusione per il Pd. Siamo preoccupati. Non che invece Messina se ne ambasci troppo, le sventure di Francantonio Genovese e della sua truppa hanno un’eco inversa nella città che è soprattutto rancorosa verso coloro che vivono meglio. In pochi mesi il Pd messinese ha dissipato entusiasmi e ammirazione che l’avevano accompagnata fino a poco prima delle Politiche: le primarie per il sindaco hanno però fatto saltare il banco e soprattutto i nervi. Dalle urne per il ballottaggio ritroviamo una formazione affranta, con qualche sospetto in più sulle proprie insufficienze e con il morale a terra. Finalmente a terra, viene da dire. Insensibile agli choc elettorali e spocchiosa nel dispensare consigli agli altri: insistere su Felice Calabrò è stato lo sbaglio più grande, l’origine della sconfitta. Ma adesso sarebbe fin troppo semplice dirlo… ed è qualcosa, per questo partito arrivato al ballottaggio per il Comune senza grinta e che in fondo non aveva esultato neanche dopo il risultato della prima tornata. Chi ha il potere trova naturale il meraviglioso. Non che il risveglio sia maturato con la sconfitta di ieri: quella è stata solo la conseguenza delle sventatezze commesse alle primarie. I candidati giusti c’erano ma si è preferito metterli da parte per far giocare altri che alla fine si sono dimostrati se non mediocri certamente non all’altezza del compito. Quello che è certo è che il Pd ha mancato i suoi appuntamenti emotivi dell’anno e oggi consegna la città a Renato Accorinti: vuoi vedere che a Genovese viene meglio inseguire? Il Pd è questo, i misteri sono finiti. Che poi ogni leader abbia i seguaci che si merita è tutto un altro discorso. Ma questo vale per tutti, compreso Accorinti.