Bersani incontra Pdl-Lega Nord

Nuova giornata di consultazioni per Pier Luigi Bersani che ha ricevuto il pre-incarico dal presidente Giorgio Napolitano di verificare le possibilità di formare una maggioranza di governo. Il programma di incontri alla Camera prevede il Gruppo di Minoranza Linguistica della Valle d’Aosta, il Gruppo Misto del Senato e una delegazione del Psi. Quindi il segretario del Pd incontrerà la delegazione della Conferenza dei presidenti di Regione. Poi l’appuntamento con il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà e quello con Lega Nord e Pdl. La giornata si chiude con l’incontro con Scelta Civica. Domani toccherà al M5S. Giovedì Bersani andrà al Quirinale per riferire al Capo dello Stato. Ieri sera il segretario del Pd ha informato la Direzione del suo partito sullo stato del tentativo di formare il governo: ”Noi non chiediamo a nessuno l’impossibile. Chiederemo a Scelta civica di avere un’intesa e alle altre forze che hanno minore responsabilità di non impedire questa soluzione. Diremo a tutti, in consapevolezza e senza mettere le dita negli occhi a nessuno, di abbandonare posizioni propagandistiche”. Bersani conferma la mano tesa al M5S: ”Oggi dire governabilita’ vuol dire non mettere un coperchio sull’esigenza di cambiamento. Serve un governo che abbia la possibilita’ di agire senza paralizzarsi e serve una corresponsabilita’ vera di tutte le forze politiche perche’ si abbia un percorso certo di riforme”. Insiste, pur non segnalando particolari novita’ rispetto al suo tentativo di costruire una maggioranza: ”Chiediamo a Pdl-Lega di uscire da ambiti che sono un cascame della campagna elettorale e chiediamo al M5S, in un momento decisivo per il Paese, se vogliono essere una comunita’ segregata o una forza politica che si prende qualche responsabilita’, nei limiti in cui puo’ prendersela”. E’ stata intanto accolta la richiesta venuta dal M5S di trasmettere in diretta streaming l’incontro che ci sarà domani con il presidente incaricato. Ieri Bersani sembrava poter contare sui dubbi della Lega Nord ad affondare il tentativo del segretario del Pd ma la scelta del Carroccio di incontrare il presidente pre-incaricato con la delegazione del Pdl sembra allontanare ipotesi di avvicinamento. Risulterebbero perciò inutili al Senato l’appoggio di Scelta Civica, del gruppo Misto e di quello delle Autonomie per garantire una maggioranza. La riunione di Direzione del Pd, iniziata dopo le 19, e’ stata breve e non ha registrato obiezioni rispetto al tentativo in corso da parte di Bersani. L’ha aperta il vice segretario Enrico Letta: ”Siamo alla prova del nove, possiamo farcela e abbiamo le condizioni per farcela ma quello che e’ sicuro e’ che senza unita’ del Pd questo tentativo e’ impossibile. Quindi lo sforzo e’ anche sulle nostre spalle”. Il riferimento polemico e’ alle posizioni di Matteo Renzi, non presente alla riunione, che in qualche dichiarazione ha auspicato il dialogo con il Pdl. Il sindaco di Firenze ha poi chiarito: ”Bersani sta provando a formare un governo e io spero che, per il bene dell’Italia, ce la faccia. La mia serieta’ e la mia lealta’ sono fuori discussione”. Nonostante la Direzione del Pd non abbia fatto obiezioni a Bersani, nel partito cresce il malessere per l’assenza di un ”piano B” in caso di fallimento della mano tesa al M5S. Un ”governo del presidente”, sorretto anche dal Pdl e dai montiani, e’ ritenuto da molti esponenti del Pd (dagli ex popolari agli ex Margherita fino ai renziani e veltroniani) la soluzione migliore rispetto a un rapido ritorno alle urne. In caso di fallimento del tentativo di Bersani, potrebbe aprirsi una discussione nel Pd che metterebbe sotto i riflettori la gia’ scricchiolante leadership del segretario colpevole, secondo i critici, di non aver vinto le elezioni con l’alleanza con Sel a scapito di quella con Scelta Civica e di aver tentato di formare un governo con il M5S invece di perseguire l’obiettivo piu’ realistico di un governissimo. Bersani e’ consapevole delle difficolta’. ”La verita’ e’ che c’e’ una situazione drammatica. Avete visto quello che ha detto Confindustria? Servirebbe un governo che fa miracoli”, ha detto ai cronisti in una pausa delle consultazioni sottolineando come i sindacati abbiano espresso le stesse preoccupazioni degli industriali. Poi ha replicato a Silvio Berlusconi che aveva parlato di un governo con premier Bersani e vicepremier Angelino Alfano: ”Siamo al dunque, bisogna fare discorsi seri, al mattino non si puo’ annunciare la guerra mondiale e al pomeriggio abbracci”. Il dialogo e’ circoscritto all’elezione del prossimo presidente della Repubblica: ”Noi siamo disponibili, come abbiamo dimostrato sulle presidente delle Camere, a ragionare perche’ sulle istituzioni ci sia un’assunzione comune di responsabilita’. Non possono venirmi a dire di scambi. Non portiamo le nostre istituzioni a questo livello. Siamo disponibili a ragionare, con assunzione comune di responsabilita”’, ha detto Bersani nella riunione della Direzione del suo partito.