OSPEDALE DEL PONTE: Avete fatto i carotaggi?

Egregio Direttore,
forse qualcuno non sa neppure cosa siano i “CAROTAGGI”. Anch’io lo ignoravo, fin quando non sono stato …. scottato! Avevo un piccolo appartamento a NOLI, in Liguria, in un condominio ai piedi di una collina davanti al piazzale dell’ex stazione ferroviaria dismessa. In questo piazzale si è deciso di fare un grande parcheggio sotterraneo di tre piani, con uno scavo enorme che ha provocato il progressivo smottamento dei terreni sovrastanti e instabilità alla collina, con il conseguente cedimento strutturale del condominio reso inagibile e transennato da più di tre anni. Ne è seguito un complesso iter giudiziario (ancora in corso) con le relative perizie tecniche: una di queste ha evidenziato che se si fossero fatti i dovuti rilievi idro-geologici necessari, con i “carotaggi” del terreno, non si sarebbe dovuto procedere allo scavo perché non sopportato da un terreno di tipo alluvionale, poco compatto e friabile. Mi consta che in altre parti d’Italia siano avvenuti simili “incidenti” (come per lo scavo per interrare una linea ferroviaria nei pressi della stazione di Bologna).
Non vorrei che anche sulla collina di Giubiano dove sorgeva il PADIGLIONE VEDANI (recentemente abbattuto) all’OSPEDALE DEL PONTE si verificasse una simile disgrazia. Vi si sta per costruire un ECOMOSTRO di 8 piani, di cui 2 interrati, che ospiterà il grande Polo materno-infantile per la Lombardia Nord-Ovest ed il Canton Ticino, e probabilmente anche dei parcheggi sotterranei dal lato della ferrovia. A parte tutte le altre considerazioni già sollevate dagli oppositori a detto progetto (ed in particolare le controdeduzioni di ordine tecnico-scientifico, logistico e viabilistico recentemente esposte in lettere alla stampa locale e in documenti scritti presentati al Comune di Varese in sede di Conferenza dei Capigruppo dal COMITATO PER UN SOLO OSPEDALE A VARESE), mi permetto di suggerire ai tecnici delle imprese appaltatrici – se già non l’avessero fatto – di effettuare i debiti accertamenti idro-geologici sulla natura del terreno, verificando con i “carotaggi” in vari punti (soprattutto verso il pendio della ferrovia e la via Buonarroti) che il terreno sia adatto allo scavo ed a sopportare la mole e il peso di un grande edificio come quello che si accinge a costruire senza pregiudicare la stabilità della collina e sopratutto degli edifici vicini. Per finire una piccola reminiscenza storico-artistica: lo sapevate che la costruzione del secondo campanile della Chiesa di S. Biagio a Montepulciano (superba opera dell’architetto rinascimentale Antonio da Sangallo il Vecchio) fu interrotta al 1° stadio (e restò incompiuta) nel timore che la collina potesse franare sotto il peso della mole del campanile?

Giovanni Dotti