
La legge di Stabilità cambia faccia. Gli emendamenti presentati in commissione Bilancio premiano le famiglie numerose, aumentando le detrazioni per figli a carico. L’anno prossimo una famiglia media con 30 mila euro di reddito e due figli potrà godere di un maggiore sconto di 262 euro (123 se il figlio è unico). Dal 2014 arriveranno anche i vantaggi per le imprese: le più piccole saranno esentate dal pagamento dell’Irap, per le altre è previsto un aumento delle deduzioni forfettarie in caso di assunzioni a tempo indeterminato, di giovani e donne (sconti più alti al Sud). Il pacchetto fiscale vale 6,5 miliardi di euro: 1 miliardo per il 2013 per le famiglie), 3 per il 2014 (di cui 1,4 alle famiglie, 950 milioni per l’Irap e 600 al Fondo produttività) e 2,5 miliardi nel 2015 (1,2 alle famiglie, 1 per l’Irap e 200 milioni per la produttività). Il provvedimento è atteso alla Camera per domani. Il voto finale è previsto per il 22 novembre e il governo ha posto tre voti di fiducia.
"Giro di boa per la legge di stabilita’. – scrive La Stampa – Al termine di molti giorni di trattative e discussioni, la manovra – riveduta e corretta, il voto della Commissione Bilancio sara’ stasera – passa all’esame dell’Aula di Montecitorio. Dove il governo porra’ la fiducia (per la precisione, tre volte) per incassare il voto finale della Camera giovedi’ della prossima settimana. Risolto (almeno per ora) il nodo degli esodati, ieri e’ stato depositato l’emendamento dei relatori Brunetta (Pdl) e Baretta (Pd) concordato con il governo che cambia le norme su Iva, Irpef e sulle detrazioni fiscali. Dopo l’ultimo intervento secondo la Ragioneria saranno ‘salvaguardati’ cioe’ trattati con le regole pre-riforma Fornero altre 10.120 persone, tra lavoratori in mobilita’ ordinaria, in mobilita’ in deroga, licenziati o ammessi alla contribuzione volontaria. I sindacati e molti parlamentari gia’ fanno capire che anche questo intervento non risolve la faccenda, e gli ex ministri Cesare Damiano (Pd) e Renato Brunetta (Pdl) se la prendono con il ministro Fornero, che ha varato una riforma che ha dato 13 miliardi di risparmi di cui 10 sono stati giocoforza ‘mangiati’ per sistemare le persone senza lavoro ne’ pensione. In piu’, c’e’ chi fa notare che la copertura di ‘salvaguardia’ studiata (il taglio dell’indicizzazione delle pensioni sei volte superiori al minimo) potrebbe violare un recentissimo giudizio della Corte Costituzionale. Ma ieri, come detto, e’ stata la giornata del pacchetto fiscale, che tra l’altro aumenta gli sconti per i figli a carico (fino a 1.080 euro per i minori di 3 anni), esclude dall’Irap anche i mini-imprenditori, aumenta le risorse per la produttivita’ (altri 800 milioni), cancella l’intervento Irpef e l’aumento Iva. L’emendamento depositato in vale in tutto 6,5 miliardi: 1 miliardo nel 2013 (per le famiglie), quasi 3 nel 2014 e 2,5 nel 2015. Tra le novita’ dell’ultima ora fondi i per escludere dall’Irap i mini imprenditori, senza dipendenti e che impiegano, anche in affitto, beni per un valore basso (248 milioni nel 2014 e 292 dal 2015); altri 800 milioni per il fondo produttivita’ (600 nel 2014 e 200 per il 2015) ed e’ in arrivo anche oltre 1 miliardo in quattro anni (100 milioni in meno di quanto previsto inizialmente) per garantire la prosecuzione della costruzione del Mose di Venezia. Dimezzato il fondo affitti (250 milioni). Resta l’esenzione Irpef per le pensioni di guerra ma non per gli assegni di reversibilita’ nel caso in cui i soggetti abbiano redditi superiori ai 15mila euro.
Secondo le prime elaborazioni, come previsto la nuova versione della manovra aiutera’ in particolare le famiglie numerose. Una famiglia con un reddito basso (15.000) e 4 figli potra’ contare solo per le nuove detrazioni per i figli su 643 euro in piu’ di risparmio sul conto delle tasse, che salira’ dunque dai 2.857 euro previsti con le attuali norme a 3.500 euro. Ma il fattore ‘figli’ portera’ vantaggi a tutte le fasce di reddito. Certo: piu’ figli ci sono, piu’ sono gli sconti; al contrario maggiore e’ il reddito minore e’ lo sconto. Come annunciato, vengono ripristinate per intero tutte le detrazioni fiscali, dall’asilo nido alla palestra, dal mutuo alle spese scolastiche, con l’eliminazione dei tetti e delle franchigie. Anche questo riporta l’ago della bilancia a favore delle famiglie in quanto con i tagli si penalizzavano, a parita’ di reddito, propri i nuclei con figli che potevano usufruire di minori sconti. Non aumentando l’aliquota Iva dal 10 all’11% buona parte del carrello della spesa non viene aggravato da aumenti. Carne, pesce, yogurt, uova, zucchero, ma anche cioccolato e caffe’, medicine. Sono i prodotti che vengono salvati dall’aumento dell’imposta sul valore aggiunto. Gia’ molti beni di prima necessita’, tassati al 4%, erano stati risparmiati dall’aumento della tassa. Resta pero’ l’aggravio su altri beni di consumo, dall’abbigliamento ai detersivi, dagli elettrodomestici alle auto, la cui Iva passera’ nella seconda meta’ del 2013 dal 21 al 22%".