LE TOMBE SONO COME UNA ASSEMBLEA DI MORTI E VIVENTI

‘La morte, paradossalmente, conserva ciò che la vita non può trattenere’, e i luoghi della sepoltura, visitati particolarmente in questi giorni ‘costituiscono una sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere’. Lo ha detto il Papa nella omelia della messa che celebra nella basilica di San Pietro, all’altare della cattedra, in memoria dei cardinali e vescovi defunti durante l’anno. Nei nostri cuori – ha osservato Benedetto XVI – è presente e vivo il clima della comunione dei Santi e della commemorazione dei fedeli defunti, che la liturgia ci ha fatto vivere in modo intenso nelle celebrazioni dei giorni scorsi. In particolare, – ha proseguito papa Ratzinger – la visita ai cimiteri ci ha permesso di rinnovare il legame con le persone care che ci hanno lasciato; la morte, paradossalmente, conserva ciò che la vita non può trattenere. Come i nostri defunti hanno vissuto, che cosa hanno amato, temuto e sperato, che cosa hanno rifiutato, – ha detto ancora il Pontefice – lo scopriamo, infatti, in modo singolare proprio dalle tombe, che sono rimaste quasi come uno specchio della loro esistenza, del loro mondo: esse ci interpellano e ci inducono a riannodare un dialogo che la morte ha messo in crisi. Cosi’, i luoghi della sepoltura costituiscono come una sorta di assemblea, nella quale i vivi incontrano i propri defunti e con loro rinsaldano i vincoli di una comunione che la morte non ha potuto interrompere’.