Manovra, verso il taglio del cuneo fiscale

Partiti in clima pre-elettorale in pressing sul governo per emendare la manovra per il 2013. Dalla discussione di ieri mattina con Bersani, dal dibattito fra i partiti della maggioranza e dall’audizione di Confindustria (che la caldeggia) è emersa una ipotesi che a Palazzo Chigi e al Tesoro hanno deciso di prendere in considerazione: "azzerare l’aumento dell’Irpef a favore di una riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. I due relatori in Parlamento della legge di stabilità, Baretta (Pd) e Brunetta (Pdl), sono favorevoli. L’idea – scrive Alessandro Barbera a pagina 6 della Stampa – è di spostare la riduzione delle tasse da quelle sui redditi a Irap e contributi sociali, da un beneficio per i redditi di tutti ad un taglio concentrato su dipendenti e imprenditori. A Palazzo Chigi confermano che della questione si discuterà seriamente: <<Non siamo ideologicamente contrari, ma va valutata attentamente. Ciò che conta è l’efficacia dell’impatto sulla crescita: fino a prova contraria, con i vincoli di bilancio che abbiamo la riduzione dell’Irpef resta più convincente>>. I ben informati raccontano che la riduzione del cuneo era stata presa in considerazione ma alla fine scartata perchè troppo costosa. Una delle ragioni contro è l’esperimento del governo Prodi, che taglio’ il cuneo per cinque miliardi salvo poi non sortire grandi effetti sull’economia. C’è poi da capire quanto verrebbe tagliato agli oneri delle imprese (ovvero dell’Irap) e quanto dei contributi sociali dei lavoratori, un tema sul quale Pd e Pdl non è detto la pensino allo stesso modo". L’intervento sul cuneo è quello che, insieme alla revisione del pacchetto di sconti fiscali, "potrebbe rappresentare la linea di compromesso tra l’esigenza del Governo di non stravolgere il disegno di legge di stabilità e mantenere i saldi invariati e quella della maggioranza di dare ai benefici fiscali una maggiore impronta di equità" – scrive Marco Rogari a pagina 8 del Sole 24 Ore – . Alle viste dunque il restyling per le detrazioni: "sicura l’eliminazione del tetto di 3mila euro e quasi certa quella della retroattivita’. La franchigia invece dovrebbe rimanere ma con una soglia piu’ bassa dei 250 euro. Oltre al nuovo intervento sulle detrazioni per il lavoro dipendente in funzione di riduzione del cuneo, sarebbero in arrivo agevolazioni per nuclei familiari, in primis quelli monoreddito. Arriveranno poi altri 180 milioni per la social card (incapienti). Per coprire questi interventi e gli altri ritocchi al testo si punterebbe su tre voci: rinvio dei tagli Irpef, il fondo "voci aggiuntive" da 900 milioni gia’ previsto dalla legge di stabilita’ e il piano Giavazzi (à).Resterebbe da risolvere la questione dello stop all’aumento dell’Iva, chiesto da tutti i partiti. Un’operazione difficile da realizzare in toto perche’ servirebbero 3,3 miliardi, che su base annua diventerebbero 6,6 miliardi visto che il ritocco scatterebbe dal prossimo luglio. Non e’ pero’ escluso che alla fine possa arrivare l’ok all’aumento della sola aliquota del 21% (magari di due punti) lasciando ferma quella del 10%. In alternativa c’e’ l’opzione "clausola di salvaguardia" collegata a un primo sfoltimento delle agevolazioni fiscali. Quanto alle altre modifiche, gia’ sicura la marcia indietro sul prolungamento dell’orario degli insegnanti, su cui ieri e’ arrivato un emendamento congiunto di Pd, Pdl e Udc. E molto probabili i correttivi per eliminare la tassazione su pensioni di guerra e Tfr e per mantenere al 4% l’Iva sulle cooperative sociali".