Pdl, Alfano: Presto nuova squadra

Il segretario del Pdl, Angelino Alfano, prepara la trasformazione del partito con una squadra di "facce nuove". "Se Berlusconi lascia – promette Alfano – ci saranno le primarie". Scrive LA STAMPA: "Alfano annuncia facce nuove, promette di un profondo rinnovamento in attesa di capire le reali intenzioni di Berlusconi con il quale sembra essersi spezzato quel feeling che li ha visti finora in simbiosi. Il ‘figlioccio’ vuole camminare con le sue gambe, costruire quell’unione dei moderati di cui parla anche il presidente del Senato Schifani in un intervento sul Corriere della Sera, ‘un patto pre-elettorale che fissi le linee guida della Grande Riforma dello Stato’. Alfano sta lavorando a una nuova squadra che lo affianchi a Roma e punta a un ricambio dei coordinatori regionali che dopo le elezioni regionali in Sicilia dovrebbero rimettere il loro mandato nelle mani del segretario. Lo stesso dovrebbero fare i coordinatori nazionali La Russa e Verdini (Bondi si è già fatto da parte). In questo modo potra’ dimostrare al Cavaliere di fare sul serio e di congelare la voglia dell’ex premier di andare per la propria strada con le ‘amazzoni azzurre’. (à) ‘I moderati – ha detto il segretario del Pdl al convegno di Magna Carta organizzato da Quagliariello – sono alla ricerca di un nuovo destino. So per certo che il protagonista di questi anni, Silvio Berlusconi, ha detto che per favorire questa ricomposizione e’ disponibile a non ricandidarsi. Noi chiediamo ai leader dell’area moderata la stessa visione appassionata e generosa. Ci sono due modi per far vincere la sinistra: votarli oppure separare i moderati’. Spazio per le primarie: ‘Se dovesse venir meno l’ipotesi di una candidatura di Berlusconi, allora rivivrebbe l’idea delle primarie come metodo per scegliere il candidato alla premiership’. E’ evidente che Alfano non considera tramontata l’ipotesi di una candidatura di Berlusconi e questo complicherebbe molto il percorso di rinnovamento e l’annuncio ad effetto fatto ieri a Norcia. ‘A breve presentero’ una squadra con elementi politici di grande livello. Il nuovo centrodestra italiano dovra’ fondarsi su alcune parole chiave: innanzitutto pulizia, perche’ non siamo piu’ disponibili a mettere in gioco la nostra buona reputazione sull’altare di un ladro che ruba per se’, non siamo disponibili a dare un millimetro di vantaggio a chi vuole sporcare la nostra reputazione’. Nuova squadra, nuovi volti, certo, ma tutto passera’ dalla forza che Alfano riuscira’ ad ottenere dalle elezioni siciliane. La vittoria di Musumeci nell’isola e’ la forca caudina attraverso cui dovra’ passare la capacita’ del Pdl di rilanciarsi dopo i rovesci elettorali degli ultimi anni. Lui pero’ assicura che con Berlusconi e’ tutto come prima. ‘Io mi fido di Berlusconi, lui si fida di me’".

LA STAMPA intervista il deputato Pdl Guido Crosetto, sempre piu’ critico sulla gestione del partito. "Noi immobili, invidio il Pd" dice l’ex sottosegretario alla Difesa. "’Non penso che nel Pdl ci sia una classe dirigente che sbaglia e uno che non sbaglia mai. Berlusconi fa parte a pieno titolo di questa classe dirigente, non puo’ tirarsene fuori. Ha commesso l’errore di lasciare a Tremonti la responsabilita’ della politica economica, non lo fermo’ e con lui la pressione fiscale e’ aumentata. Ha poi nominato un giovane segretario, Alfano, facendo una buona scelta ma poi gli ha legato mani, piedi e bocca. Ora il presidente ci aiuti, non si metta da parte, non dia spazio a chi vuole distruggere il Pdl’. Guido Crosetto ripete spesso di potersi permettere di parlare liberamente perche’ il suo impegno politico non dipende dalle decisioni di un vertice. E le sue opinioni su come far uscire il Popolo della liberta’ dal calo di consensi non sono condizionate dalla necessita’ di ricandidarsi al Parlamento.
‘Ho sempre pensato che chi fa politica deve avere un lavoro, deve poter dire "non ci sto, torno a fare quello che facevo prima". Adesso pero’ bisogna provare seriamente a unire i moderati e vincere perche’ gli italiani non si fidano della sinistra al governo’. Dovreste provare prima di tutto a riconciliare Berlusconi con Alfano. ‘Guardi, la rottura tra Berlusconi e Alfano non penso ci sia. Sono entrambi persone intelligenti e sanno che non conviene a nessuno spaccare.
Spaccare significa non voler bene al Paese e buttare a mare tutto quello che e’ stato costruito dal ’94 a oggi. Non e’ necessario fondare un nuovo partito e nuove liste di centrodestra. Non c’e’ bisogno nemmeno di cambiare il nome del Pdl. Quello che conta sono le persone che lavorano per il partito, coloro che vengono candidati. Per questo io sono per le primarie a tutti i livelli. Nel Pd il simbolo rimarra’ lo stesso anche se vincera’ Renzi ma in quel partito cambiera’ tutto’. La strada ve la indica il Pd? ‘Io invidio il Pd. Con le primarie animate dallo scontro virtuoso su candidati, linea politica e alleanze quel partito sta crescendo nei sondaggi. Il Pd da’ l’idea di una forza politica che in qualche modo e’ viva. Noi invece rischiamo di dare l’impressione di avere una classe dirigente inamovibile: diamo quindi la parola al popolo anche noi. Non ho mai visto un albero che si sposta per fare spazio a un altro albero’.