Berlusconi, armistizio con gli ex An e timori per scandalo Lazio

Vertice tra Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri e Giorgia Meloni in rappresentanza della componente ex An del Pdl. A Palazzo Grazioli è arrivato anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Nel corso del pomeriggio era circolata l’ipotesi che gli ex An potessero dar vita a una scissione con l’obiettivo di costituire un nuovo partito di destra. Ignazio La Russa, arrivando a Palazzo Grazioli, si limita a dichiarare: ‘Siamo qui per trovare il modo migliore di vincere le elezioni’. A conclusione della riunione, lo stesso La Russa precisa che ‘l’incontro e’ andato molto bene’ perchè la componente ex An ha gradito ‘la presa di distanza di Berlusconi rispetto a certe dichiarazioni strumentali fatte su di noi’. Sulla possibilità di una scissione, la Russa smentisce: ‘Non è mai stata presa in considerazione, abbiamo solo avviato una riflessione su come tornare a vincere e abbiamo ricevuto rassicurazioni da Berlusconi che questo tema è una delle sue priorità’. Una smentita sulle intenzioni scissioniste arriva pure da Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato: ‘Non c’e’ nessuna ipotesi di scissione in vista’.
Le tensioni tra ex Forza Italia ed ex An agita il Pdl da tempo. Sull’ipotesi di riforma elettorale, ad esempio, la componente ex An sta insistendo per una soluzione che preveda il ripristino delle preferenze. Anche l’appoggio al governo guidato da Mario Monti e’ mal digerito fin dall’inizio dell’esperimento da La Russa e Gasparri che chiedono a Berlusconi di sciogliere le sue residue riserve rispetto a una ridiscesa in campo. E poi gli ex An si ritengono sottostimati negli organismi dirigenti del partito a livello periferico e centrale.
In previsione delle elezioni politiche, qualcuno della componente ex An (non Gianni Alemanno, sindaco di Roma, e l’ex ministro Altero Matteoli, subito dichiaratisi contro tale ipotesi) ha fatto circolare l’idea che un partito limpidamente schierato a destra potrebbe aiutare ad attrarre voti verso una coalizione di cui il perno resterebbe il Pdl. E in questa prospettiva non si escluderebbe ricongiunzioni con La Destra di Francesco Storace. Ma forse le tensioni di questi giorni tra le due componenti fondatrici del Pdl servono solo ad alzare la posta dell’ accordo, fanno rilevare alcuni ex Forza Italia.
A scuotere il Pdl ci pensa la vicenda della crisi della giunta regionale del Lazio guidata da Renata Polverini. Ieri mattina hanno esaminato il caso Berlusconi e Alfano. La governatrice avrebbe annunciato la sua intenzione di dimettersi per azzerare la situazione e contribuire a fare chiarezza nel Pdl del Lazio. Berlusconi e Alfano avrebbero invitato Polverini a prendere tempo, annunciandole l’ intenzione di voler colpire i responsabili dello scandalo sull’uso dei fondi neri da parte del gruppo regionale del Pdl. Gasparri consiglia prudenza: ‘La governatrice deve procedere nella sua azione volta a fare pulizia’. Ma Polverini si e’ riservata di prendere una decisione definitiva nella giornata di oggi.
Lo scandalo della Regione Lazio e’ considerato da Berlusconi e Alfano un duro colpo all’immagine del Pdl e del centrodestra difficilmente recuperabile sul piano elettorale, in caso di scioglimento del Consiglio regionale. La sconfitta sarebbe ritenuta inevitabile, proprio come avvenne per il Pd e il centrosinistra dopo lo scandalo che colpi’ Piero Marrazzo, predecessore di Polverini.
A convincere definitivamente la presidente della Regione Lazio a dimettersi sarebbe la considerazione che lo scandalo che coinvolge il Pdl potrebbe non riguardare solo Franco Fiorito, ex capogruppo del partito berlusconiano alla Pisana.
Nell’interrogatorio di ieri, secondo alcune indiscrezioni, Fiorito avrebbe fatto riferimento alle attivita’ di altri dirigenti del Pdl laziale.
Polverini ieri pomeriggio ha intanto incontrato al Viminale il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, con cui ha discusso dei tempi dell’eventuale scioglimento del Consiglio regionale del Lazio e dell’ indizione di nuove elezioni.
‘Troppe mele marce nel Pdl. Chiederò alla Cancellieri i tempi e le condizioni per andare al voto se si dovesse procedere con questo disastro’, ha chiarito la stessa Polverini prima dell’incontro.
Ma sulla decisione finale pesa il giudizio di Berlusconi e Alfano che non auspicano elezioni anticipate nel Lazio, dopo quelle in Sicilia che si terranno il 28 e 29 ottobre, e guardano con preoccupazione a quanto potrebbe accadere nella Regione Lombardia nell’ipotesi di dimissioni del governatore Roberto Formigoni. Tutti episodi destinati a provocare un danno di immagine al Pdl proprio alla vigilia delle elezioni politiche della prossima primavera. Da qui la prudenza consigliata a Polverini da Berlusconi e Alfano.