
‘Le condizioni di salute dei 268 internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) sono sempre piú deteriorate. Molti, piú che bisognosi di cure, hanno bisogno di un intervento di accompagnamento, quasi di badantato, anche a lungo termine, che i Dipartimenti di salute mentale (Dsm) non sono in grado di fornire’. Lo rileva l’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione ‘Antigone’ dopo una visita all’Opg. Delle 117 persone in esecuzione di misura di sicurezza sono 90 i reclusi attualmente in proroga, ossia internati la cui misura di sicurezza è "prorogata" periodicamente dal magistrato di sorveglianza spesso per mancanza di strutture di accoglienza all’esterno. Molti di loro, ha spiegato il direttore dell’Opg – riferiscono i volontari dell’Osservatorio – non sono piú socialmente pericolosi e da tempo potrebbero essere dimessi e tornare nelle loro case o in comunità protette ma il Giudice di Sorveglianza, cui spetta l’ultima parola, proroga la misura di sicurezza, spesso perch‚ i Dsm della provincia in cui sono residenti gli ospiti dell’Opg non riescono a collaborare nell’elaborazione di un piano di reinserimento e di cura necessario perch‚ gli internati possano uscire dalla struttura’. Antigone sottolinea che ‘il Dap indica come capienza regolamentare quella di 452 unità ‘dimenticando’ che a causa della chiusura di molti reparti questa è ridotta a 210 posti’ e, infine che ‘a luglio due internati si sono suicidati e un terzo è morto a seguito di inalazione di gas dalla bomboletta in dotazione’.