Sono tante, troppe, le crisi industriali che in lungo e in largo attraversano tutto lo stivale. "Dal 2009 a oggi oltre 30mila imprese hanno chiuso i cancelli lasciando a casa intere famiglie". Lo sottolinea la Cgil, in un dossier ‘Industria: la crisi non va in vacanza’.
"Siamo ormai al quarto anno di Cassa integrazione, un ammortizzatore sociale del quale ad oggi usufruiscono circa 500mila lavoratori che, in media, hanno visto diminuire il proprio reddito di circa 4mila euro. Dunque, un quadro decisamente preoccupante quello che si è delineato in Italia sotto tutti i punti di vista e che rende necessario e urgente, come ribadito sempre più spesso in questi mesi dalla Cgil "un disegno di politica industriale con al centro gli investimenti e l’innovazione" senza il quale "c’è solo il perdurare della recessione".
"Il Governo deve cambiare rotta e indirizzarla verso lo sviluppo e la crescita, ossia verso la creazione di lavoro, che rimane la vera emergenza del paese. Al contrario tutti i provvedimenti varati fin’ora dall’esecutivo basati su tagli lineari non hanno fatto altro che colpire lavoratori, giovani e pensionati, ossia quelle persone già messe a dura prova dalla crisi economica". Per la Cgil infatti "il decreto sviluppo non è all’altezza della gravità della crisi, serve un deciso cambio di rotta, in netto contrasto con le politiche rigoriste e recessive fin qui adottate".
