Al momento nessuna conferma dal diretto interessato, ma con ogni probabilità Silvio Berlusconi sarà il candidato del Pdl alle elezioni politiche del 2013. La decisione non è ancora presa "c’è tempo fino alla fine di agosto – scrive Ugo Magri a pagina 7 della Stampa – Comunque e’ un fatto che a una festa di compleanno ieri sera Berlusconi abbia detto: ‘Tutti gli imprenditori desiderano il mio ritorno’. E un altro fatto è che l’altra sera così si sia rivolto ai suoi discepoli riuniti intorno al desco di via del Plebiscito: ‘Sono disponibile a farmi carico del partito alle prossime elezioni, io mi batterò per recuperare gli incerti, Angelino sarà al mio fianco per parlare ai giovani, insieme saremmo un ticket fortissimo’. In verità pare che nella testa del Cavaliere frulli tuttora l’idea di mettersi al fianco una donna, la Santanchè si sente quella predestinata. Nè sembra sicuro al cento per cento che Alfano sia disponibile a un ruolo di comprimario, dopo avere quasi toccato con mano l’incoronazione nelle primarie". "’Berlusconi non ha bisogno di ticket, ha sempre vinto senza accompagnatori. Per quanto mi riguarda, se volesse farsi affiancare da qualcuno, gli consiglierei una protagonista femminile del nostro partito.
Ne ho in mente piu’ di una da suggerirgli" dice il segretario, Angelino Alfano in un’intervista a Francesco Verderami pubblicata a pagina 3 del Corriere della Sera in cui sottolinea: ‘Se non ho il cinismo necessario alla politica, e’ colpa della politica che ne chiede troppo, e non mia che non ne ho. Comunque, e’ tutto messo in conto. Le leadership si costruiscono nel tempo e si forgiano nelle difficolta’". Berlusconi in campo significa perdere l’aggancio con i centristi e’ l’analisi di Gianfranco Micciche’ intervistato a pagina 10 del Messaggero che parlando del Pdl dice "fino a ieri continuavano a cercare Casini, lo corteggiavano. Ma con Berlusconi in campoà’ E la Lega che ora e’ giudata da Maroni? ‘L’accordo sarebbe stato piu’ facile se il partito fosse rimasto nelle mani di Alfano’".
"In realta’ – annota Stefano Folli a pagina 17 del Sole 24 Ore – l’annuncio assomiglia a una mossa estrema, anche un po’ disperata, di un uomo che non si rassegna a perdere l’enorme influenza esercitata per quasi due decenni.
E che vede non solo la sua creatura politica disgregarsi, ma anche i suoi rilevanti interessi personali messi a rischio da nuovi e insondabili scenari. Quello che Berlusconi vuole non e’ certo tornare a Palazzo Chigi: il realismo non gli ha quasi mai fatto difetto. Desidera pero’ non abbandonare il ruolo cruciale nelle vicende italiane che e’ sempre riuscito a giocare. Cosi’ da negoziare con i poteri di domani tutto quello che a suo avviso merita una trattativa: dalla magistratura agli assetti televisivi e oltre. E se c’e’ una speranza di farlo, essa passa dalla capacita’ di rinnovare il centrodestra, restituendogli qualche attrattiva agli occhi degli italiani. Per la verita’ il piano fa acqua da varie parti. E’ tutto da dimostrare che esistano sondaggi cosi’ favorevoli come quelli oggetto di indiscrezioni. E a parte lo ‘spread’, e’ tutto da dimostrare che l’antico incantesimo sia ancora in grado di stregare una porzione significativa di elettorato. Certo, si e’ capito che il Pdl senza Berlusconi non ha una bussola. Ma il Pdl con il Berlusconi del 2013 (quasi 77 anni) sara’ una storia assai diversa da quella vissuta con il Berlusconi del 1994 o del 2001 o del 2006. Una stagione e’ finita, l’area moderata e’ in via di trasformazione. Monti ne sta modificando il profilo, separando il populismo dall’europeismo. Esiste gia’ nei fatti un <<partito di Monti>>, anche se magari non si presentera’ al voto. Berlusconi vede il pericolo e vorrebbe frenarne l’esito. Tenta di trattare quello che puo’, giocando al meglio le carte che gli rimangono. Non sono poche, ma nemmeno tali da permettergli di rovesciare il tavolo. Il resto si vedra’. Purche’ sia chiaro che oggi tutto (dal presidenzialismo alle suggestioni di una grande coalizione) e’ strumentale. Quello che conta e’ il timore di Berlusconi di vedersi sfilare per sempre, nella prossima legislatura, il potere di condizionare gli eventi".
