Luigi Lusi, dopo che ieri il Senato ha detto sì alla richiesta di arresto a suo carico, parla dalla porta del carcere di Rebibbia con il Messaggero e dice: "mi sono assunto le mie responsabilità, anche se non ho detto tutto quello che volevo dire. Ci sono ancora approfondimenti da fare. E ora, data l’evidenza, sono a disposizione dei magistrati ancora più di prima. Continuo ad avere fiducia nella giustizia. Non c’è solo un giudice a Berlino, c’è un giudice anche a Roma. Si è giocata una partita più ampia, una partita politica. Hanno voluto farmi arrestare? Faremo i conti anche con questo".
Lusi, ancora, dice di se stesso di essere "un capro espiatorio usato per appagare la stagione dell’antipolitica", si sfoga Lusi, che esclude le dimissioni da senatore: "aspettiamo di vedere come va a finire. Per rispondere con una battuta: io avrei scommesso otto viaggi alle Bahamas che non mi sarei ritrovato una misura d’arresto, mai l’avrei immaginato. Non intendo assolutamente dimettermi".
