Stretta sugli statali. Si va verso un decreto da 6-7 mld

Arriva il giro di vite sui telefoni del dipartimento della Funzione pubblica. D’ora in poi saranno abilitati solo alle telefonate urbane, ma non per i dirigenti. Ma la scure della spending review dovrebbe cominciare a far sentire i propri effetti nei prossimi giorni. Con un decreto che dovrebbe prevedere tagli per 6-7 miliardi di cui oltre 5 dal piano Bondi.

"La macchina per i risparmi messa in moto dal commissario Enrico Bondi – scrive il CORRIERE DELLA SERA – dovrebbe ora colpire le piante organiche degli statali dove per i dirigenti si parla di uno sfoltimento del 20% e per gli impiegati del 10%. Per arrivare in modo indolore a questo obiettivo il governo sta pensando di mandare in mobilità per due anni con una indennità pari all’80% dello stipendio chi ha già raggiunto i 40 anni di contributi. Secondo i primi calcoli sarebbero 25 mila i lavoratori interessati. Ma ci sono anche scenari più pesanti ai quali il governo starebbe guardando per arrivare, tra uscite e mobilità, a coinvolgere 35-40 mila statali (dirigenti compresi) oppure estendendo la platea a 80-100 mila lavoratori attraverso il coinvolgimento di enti locali e Regioni. Si parla anche di un taglio lineare del 5% su vasta scala per salire ulteriormente (130-150 mila unità). Già nel prossimo Consiglio dei ministri previsto è possibile si discuta dell’inserimento di una delega per il pubblico impiego nel decreto legge sulla prima spending review che dovrà prevedere risparmi per circa 5 miliardi di euro. Anche in questo caso c’è un timing ben preciso da rispettare: la data del 28 giugno quando Mario Monti si presenterà a Bruxelles con un pacchetto di misure il più ampio possibile per la crescita e per il taglio della spesa. Va da sè che annunciare una sforbiciata al numero dei dipendenti pubblici fa sempre la sua impressione. Un contributo alla lotta contro gli sprechi e’ arrivato anche dal Cnel che, su impulso del ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, ha preparato una serie di proposte sotto la regia di Maria Teresa Salvemini. (à) Il Cnel suggerisce di legare una parte della retribuzione dei dirigenti agli effettivi risparmi ottenuto negli uffici di cui sono responsabili e di creare un apposito Albo dei dirigenti pubblici. Poi si passa a consigli piu’ pragmatici come la riduzione del numero delle Asl e di rendere obbligatori gli acquisti di prodotti sanitari facendo ricorso alle gare Consip. Per non parlare del passaggio in rete di una lunga serie di funzioni. (à) Sulla spending review si stanno mobilitando anche i partiti. E oggi sei deputati del Pdl guidati da Guido Crosetto terranno una conferenza per illustrare le loro proposte. ‘Se e’ reale la volonta’ di realizzare risparmi di spesa occorre sopprimere enti inutili ú si legge nella convocazione ú duplicazioni, dimezzare i trattamenti economici ai membri delle authority e i trasferimenti alle autonomie speciali’".

Secondo il SOLE 24 ORE i tagli del ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi rappresentano "una sorta di antipasto della spending review. Che almeno nella prima fase potrebbe diventare piu’ massiccia, nell’entita’ dell’intervento, di quanto ipotizzato nelle scorse settimane. I tecnici del Tesoro stanno lavorando su uno schema che prevederebbe tagli per 6-7 miliardi di cui oltre 5 dal piano Bondi su forniture e affitti. Il decreto dovrebbe essere varato tra martedi’ 26 e giovedi’ 28 mattina, comunque in tempo utile per consentire al premier Mario Monti di recarsi al vertice con i partner europei con il piano di tagli gia’ varato e la riforma del lavoro definitivamente approvata dal Parlamento. Con il provvedimento, che produrrebbe effetti su base annua per 12-14 miliardi, verrebbe evitato il previsto aumento autunnale dell’Iva, sarebbe garantita un’ulteriore tranche di risorse per le aree del’Emilia Romagna colpite dal terremoto e potrebbe anche essere ricavata una micro-dote per far fronte ad altre spese. Non mancano pero’ i nodi ancora da sciogliere. Primo fra tutti quello sulla stretta da far scattare sul pubblico impiego. Scontato il giro di vite sulle consulenze, nel Governo è ancora aperto il confronto sull’eventuale riduzione degli organici. Il Tesoro predilige un intervento sulla falsariga di quello gia’ adottato per il ministero dell’Economia e la Presidenza del consiglio (taglio sostanzialmente lineare del 20% del livello dirigenziale e del 5% della pianta organica delle singole amministrazioni gestendo gli esuberi con gli esoneri dal servizio degli ‘over 60′ (80% dello stipendio fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione) e garantendo il pensionamento immediato con le regole ante-riforma Fornero a chi al 31 dicembre scorso risultava allineato con le vecchie soglie pensionabili. Ma nell’esecutivo sono in molti a sostenere che con un intervento sulla pianta organica la riduzione dei dipendenti diventerebbe solo teorica perche’ riguarderebbe il personale potenziale e non quello effettivamente in servizio".