Grecia, Samaras con il Pasok chiede più tempo per i tagli

La Grecia si sveglia con la voglia rimanere nell’eurozona ma non sono pochi i problemi che deve affrontare per farlo. Scrive IL SOLE 24 ORE: "Atene per ora resta nell’euro e spera di battere la Germania di Angela Merkel, sul campo degli europei di calcio, visto che su quello dell’austerità non riesce proprio a essere competitiva. Tanto che ieri sera fonti vicine al premier incaricato, Antonis Samaras, leader di Nea Dimokratia, hanno detto che la Grecia chiederà alla troika – Ue, Fmi e Bce – una dilazione di due anni per tagliare la spesa di 11,7 miliardi di euro. Nea Dimokratia ha ottenuto la maggioranza relativa e con l’alleanza dei socialisti del Pasok di Evangelos Venizelos ha 162 seggi complessivi sui 300 nel nuovo Parlamento. Quanto basta per formare un esecutivo pro-salvataggio e favorevole alla permanenza del Paese nell’euro, forse anche con il partito di Foutis Kouvelis, Sinistra democratica, che potrebbe aggiungere i suoi 17 seggi. L’accordo, secondo fonti di Nea Dimokratia, verrà raggiunto oggi. Il premier incaricato Samaras ha però subito aperto un nuovo fronte di contesa con i partner Ue. Il leader dei conservatori ha annunciato che chiedera’ di cambiare le dure condizioni imposte alla Grecia dal programma di salvataggio dopo aver formato un nuovo Governo. (à) La Grecia di Samaras vuole più tempo per attuare i tagli alla spesa pubblica di 11,7 miliardi di euro per il 2013 e il 2014, così da non soffocare una possibile ripresa economica. Samaras ha detto che i tagli dovrebbero essere spalmati fino al 2016, e il leader socialista Venizelos ha parlato del 2017. (à) Berlino per ora resiste alle richieste greche di allentamento del Memorandum. ‘Non è il momento per le concessioni’. Così il portavoce del cancelliere tedesco Angela Merkel, Georg Streiter, aveva respinto la possibilità di un alleggerimento delle condizioni imposte alla Grecia. Intanto il secondo partito, Syriza, sinistra radicale, guidato da Alexis Tsipras, ha rifiutato l’offerta di Nea Dimokratia, di formare un Governo di unità nazionale. Vassilis Primarikis, membro del comitato centrale della segreteria di Syriza ha annunciato che il partito ‘farà una dura opposizione contro le misure di austerità e prevede che il ‘Governo non durerà a lungo con elezioni anticipate già in ottobre’".

Secondo LA REPUBBLICA "un altro scoglio importante sarà quello delle liberalizzazioni. ‘La crescita del paese può arrivare solo dal settore privato – ha detto ieri Kiriakos Mitsostakis di Nd, erede di una delle più famose dinastie politiche greche -. Per questo dobbiamo aprire i settori più chiusi e combattere corruzione ed evasione’. Belle parole che però finora nessuno è riuscito a tradurre in realtà per le fortissime resistenze corporative. Ultimo nodo saranno le privatizzazioni. Gli accordi presi da George Papandreou due anni fa prevedevano la vendita di aziende statali e immobili per 50 miliardi. Ma ad oggi siamo a quota 400 milioni, un flop figlio non solo della crisi dei mercati ma pure dell’opposizione dei potentissimi sindacati ellenici, passati tra l’altro ora armi e bagagli dal Pasok a Syriza. Samaras, per allungare la vita al suo governo che nasce gia’ un po’ fragile, non ha altra scelta che negoziare piu’ concessioni possibili dalla Ue. Anche su questo fronte il tempo non è molto. Il Pil nel primo trimestre e’ sceso del 6,5%, la disoccupazione giovanile è al 54%".