
Sono diversi gli appelli a non pagare l’IMU. In genere sono appelli di esponenti politici che, ritenendo ingiusta l’imposta (soprattutto per i possessori di prima casa) invitano, in base alla credibiità che avrebbero nell’essere più o meno popolari, a non versare il dovuto. E’ bene ricordarsi che si tratterebbe di evasione fiscale. Certamente esistono forme di lotta anche con la disobbedienza fiscale, ma andrebbero organizzate per evitare che a farne le spese sia solo il contribuente sconosciuto: cioè comitati, consulenti, avvocati, ricorsi pronti, etc. Qualcuno ha visto un’organizzazione del genere? Noi no. Ma abbiamo visto solo alcuni politici che, per fare propaganda ai propri convincimenti, propongono di farsi pagare da contribuenti sprovveduti che, senza tanta informazione sulle conseguenze, si fanno prendere dall’entusiasmo e aderiscono all’invito. Adesione che comporterà iniziativa della Pubblica Amministrazione per il recupero del dovuto, fino alla riscossione coattiva. E chi pagherà per questo? Il comune cittadino contribuente, lasciato da solo. Il nostro invito è di non ascoltare queste sirene e di versare il dovuto al Fisco. Se poi qualcosa cambierà nella normativa, ognuno farà quanto necessario per recuperare il recuperabile, magari e comunque rimettendoci qualcosa, ma sempre meno delle conseguenze che -comunque- avrebbe nel non versare l’imposta nei termini. Ovviamente invitiamo anche ognuno a fare le proprie valutazioni su chi fa certi appelli e a farne tesoro nei momenti opportuni della propria vita e partecipazione civica.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc