Berlusconi ri-lancia l’ipotesi della federazione dei moderati

Lungo vertice ieri sera a Palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, tornato nel primo pomeriggio da Mosca, e lo stato maggiore del Pdl. All’ordine del giorno la valutazione del risultato del partito nelle elezioni amministrative, come rimodulare il sostegno al governo e come prepararsi alle elezioni politiche del 2013. Berlusconi ha rilanciato l’idea di una ‘federazione dei moderati’ che non dovrebbe puntare a essere l’embrione di un unico partito ma a collegare tra loro le forze che fanno parte del Partito popolare europeo (Ppe). La mano tesa è rivolta perciò innanzitutto a Pier Ferdinando Casini, il cui Terzo polo esce ammaccato dall’esito delle urne. Berlusconi sembrerebbe di conseguenza rinunciare a una alleanza strategica con la Lega Nord prendendo atto della crisi che attraversa quel partito. Per quanto riguarda il sostegno all’esecutivo guidato da Mario Monti non c’è l’annuncio di un cambiamento di linea, quanto piuttosto la richiesta di veder riconosciute le proprie richieste di correzione di alcuni provvedimenti che giacciono in Parlamento, a iniziare dalla riforma del lavoro. Dichiara al Gr1 Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl a Montecitorio: ‘Il Pdl ha dato moltissimo in questa fase al governo non venendo ripagato altrettanto rispetto al riconoscimento del proprio ruolo e delle aspettative dell’area sociale che rappresenta’. Novità anche su una eventuale nuova legge elettorale. Berlusconi non avrebbe chiuso la porta all’ipotesi ventilata in alcune dichiarazioni di ieri da Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, e da Luciano Violante, che per quel partito tratta con le altre forze politiche su nuove norme elettorali, all’ipotesi di un doppio turno di collegio. Si capovolgerebbe cosi’ l’impostazione che puntava a un sostanziale ritorno al proporzionale prendendo come modello la legge elettorale tedesca. Ma il doppio turno potrebbe avere l’opposizione di Casini e dell’Udc, da sempre fautori del modello tedesco, e di Lega Nord e Idv che non gradiscono una riforma che di fatto privilegerebbe il ruolo dei maggiori partiti e lascerebbe ai minori, salvo eccezioni in qualche collegio, la possibilità di entrare alla Camera solo attraverso la quota proporzionale residua della legge elettorale. Nel corso del vertice si sarebbe discusso pure della possibilità di affiancare al segretario Angelino Alfano una squadra di comando con il compito di ricostruire il partito in vista del congresso da tenere in autunno e di rilanciare la proposta della federazione dei moderati. Proprio Alfano sarebbe stato criticato da alcuni dirigenti del Pdl per aver ammesso troppo in fretta la sconfitta elettorale nel corso della conferenza stampa che ha tenuto lunedi’ pomeriggio nella sede del partito di via dell’Umilta’. Berlusconi, con alcune dichiarazioni da Mosca, aveva corretto le parole di Alfano parlando per il Pdl di ‘un risultato al di sopra delle previsioni’ in tempi dominati dall’antipolitica.
Ieri pomeriggio, poche ore prima del summit a Palazzo Grazioli, il Pdl ha diffuso una nota in cui si ricapitolava il proprio risultato elettorale rivendicando un 28,66% che si otterrebbe sommando i voti delle liste collegate al partito.
Nel comunicato non si faceva piu’ alcun cenno alla propria ‘sconfitta’ nel voto amministrativo di domenica e lunedi’. Prima del vertice, Berlusconi ha discusso dell’idea della federazione dei moderati con Beppe Pisanu e alcuni dei senatori che hanno firmato nei giorni scorsi un documento in cui auspicavano il superamento del Pdl e l’apertura di un confronto strategico nel partito. Accusati a caldo di voler spiccare il volo verso la casa dei moderati a cui lavora Casini, ora quegli stessi senatori potrebbero diventare gli interlocutori principali della svolta politica che vorrebbe gestire lo stesso Berlusconi. Negli ambienti del Pdl non si esclude inoltre che l’ex presidente del Consiglio possa proporre un ruolo di primo piano nel lancio della federazione dei moderati a una personalita’ esterna al partito. A questo proposito, si fa insistentemente il nome di Luca Cordero di Montezemolo con il quale Berlusconi si è incontrato più volte nelle ultime settimane. Ieri intanto Casini, parlando del risultato elettorale del Terzo polo, si era limitato a dire: ‘I moderati sono sotto un cumulo di macerie, non vedo perche’ dovrei essere contento. I partiti tradizionali sono usciti sconfitti. Io sto avviando una mia riflessione personale e una collettiva nell’Udc. Occorre riflettere’.