CONTRO ANTIPOLITICA PIù IMPEGNO PER FAMIGLIA E DEBOLI

"La società italiana, tenuta in piedi da quella realtà sussidiaria per natura che è la famiglia, si attende di scorgere nei partiti quantomeno un’eco della sua attitudine a offrire soluzioni ad attese concrete e spesso lancinanti. Tradire ciò che siamo è la vera antipolitica. E la politica non deve più alimentarla. Questa è l’urgenza indiscutibile". Lo scrive Avvenire, in un editoriale dedicato "alle radici dell’antipolitica", che riflette sulle parole pronunciate ieri dal cardinale Angelo Bagnasco in tema di difesa dei valori e dei deboli. "L’educazione, intimamente cristiana, a guardare ciascuno come persona meritevole di tutta l’attenzione, di uno sguardo accogliente e di un’intelligenza creativa rende esigenti – rileva l’editoriale a firma del caporedattore Francesco Ognibene – rispetto a una risposta pubblica all’altezza di questa antropologia intrecciata alle fibre stesse delle nostre comunità". "Ma – si domanda il quotidiano dei vescovi italiani – se chi si candida a guidare il Paese non dimostra con fatti e comportamenti di saper cogliere l’attesa che sale dalla gente, se non valorizza la formidabile ricchezza educativa del Paese, l’attivismo solidaristico che lo percorre come il sangue un organismo vivente, se manca a tutti questi appuntamenti con ciò che resta saldo nel cambiamento in pieno corso, allora, lui, a che serve?". Secondo Avvenire, "la crisi non mette in discussione la disponibilità di tanti italiani a dedicarsi a ciò che non è solo ‘mio’ ma ‘nostro’: siamo tutti educati a sapere che senza un ‘noi’ l’io’ è in scacco". E "lo sfilacciamento del legame fra cittadini e partiti, questa continua erosione della fiducia della gente nella politica e nella sua capacità di rigenerarsi, è più grave proprio perchè è chiaro a tutti che non è più tempo per estenuanti scaramucce tattiche. Sul piatto – conclude il quotidiano della Cei citandone il presidente – c’è quella che Bagnasco definisce "l’umanità sociale di un popolo, un’umanità che non brandisce i problemi scaricando ogni soluzione sugli altri, ma porta il proprio contributo".